Cronache

Il Pd seppellisce la moschea Ma Doria la vuole resuscitare

Il Pd seppellisce la moschea Ma Doria la vuole resuscitare

La Moschea di Genova sarà ridiscussa in toto dal prossimo sindaco. Lo ha deciso il consiglio comunale con 27 voti favorevoli su 35 presenti. Dopo una lunga riunione, i capigruppo hanno chiesto ufficialmente di rimandare la pratica, inizialmente in discussione per oggi, al prossimo ciclo amministrativo. Ma, guardando al futuro, Marco Doria, candidato sindaco del centrosinistra, mette già le mani avanti: «Mi impegnerò perché Genova abbia la sua moschea. È un peccato che il Comune abbia rimandato la delibera. È un diritto costituzionale poter pregare in un luogo dignitoso e adeguato per i cittadini genovesi che professano la fede musulmana». «Il rinvio della delibera è un risultato a cui si è arrivati solo grazie alla determinazione della nostra opposizione e dei cittadini di Lagaccio, San Teodoro e Oregina, dove era prevista la costruzione della moschea - dice invece Alessio Piana, capogruppo della Lega Nord -. Siamo fiduciosi del fatto che nel prossimo ciclo amministrativo potremo, con il nostro candidato sindaco, porre la parola fine a questa vicenda». Pierluigi Vinai, candidato, come indipendente, del Pdl, ed Enrico Musso, a capo di una lista civica sostenuta anche dall’Udc, in sostanza non discutono il diritto degli islamici a un loro luogo di culto ma criticano scelte e metodi della giunta. Dopo mesi e mesi di discussione la delibera, che doveva essere quella definitiva, era stata presentata lunedì in grande stile, salvo poi venir ritirata ieri. È stata l’Idv a porre il veto: via la parola «Lagaccio» dalla delibera. «Dopo tre anni di battaglie e articolato impegno portiamo in quartiere questo rinvio - dichiara Milena Pizzolo, consigliere della Lega al municipio Centro Est -. Segnale evidente dell’errore alla base della scelta della Vincenzi. Più che mai chiederemo ai cittadini di darci forza per evitare che nel prossimo ciclo amministrativo un nuovo sindaco voglia ritornare sull’argomento della moschea».
Ma la comunità islamica non ci sta: «Andiamo a Cornigliano, subito, e senza chiedere permessi - annuncia il presidente della comunità dei musulmani liguri, Zahoor Zargar -. Già il prossimo venerdì propongo di andare a pregare nell’edificio di via Coronata.

C’è un limite a tutto, questa vicenda dura da dieci anni, abbiamo accettato tutte le condizioni che ci hanno posto, firmato tutte le carte, ci siamo dichiarati disposti ad accogliere ogni soluzione ragionevole».

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