Cronache

Il porto trema, ma si attrezza per non affondare

Un rumore sordo in lontananza e un tremore che si avverte nitidamente. Il tutto per almeno sei volte in un paio d'ore e durante l'affollata assemblea che ha riunito i residenti del centro storico: arrabbiati ma soprattutto preoccupati da questa situazione che va avanti dall'inizio dell'estate. Sembrano scosse di assestamento di un terremoto: in realtà si tratta delle vibrazioni causate dall'esplosivo che l'Autorità portuale, tutti i giorni fino alle 23, sta facendo brillare allo scopo di dragare il fondale del bacino di Calata Gadda e zone limitrofe. «Le nostre case - dicono i rappresentanti di Assest, Associazione centro storico est che ha promosso l'iniziativa - sono in serio pericolo perché, essendo molto antiche, sono in gran parte costruite sull'argilla. Molti hanno notato crepe nei muri e sui tetti mai esistite prima. Non siamo contro questi lavori né contro i lavoratori impegnati ma riteniamo che ci siano altri metodi, seppur più costosi, per dragare i fondali: l'utilizzo di lance idrauliche o macchine di scavo che non mettono a repentaglio le nostre case».
Secondo i piani dell'Authority - che intanto, per voce del presidente Luigi Merlo, si compiace del fatto che «la commissione tecnica provinciale per le materie esplodenti, sotto la guida della Prefettura, abbia autorizzato la procedura di dragaggio con micro cariche con la tecnica della cosiddetta “volata” che l'Autorità portuale aveva richiesto da tempo» - i lavori dovrebbero durare fino a dicembre e per completarli saranno utilizzati in totale 120 tonnellate di mine per il dragaggio del fondale. Intanto Assest ha organizzato una manifestazione per lunedì: un corteo che dalle 18 si snoderà da piazza San Giorgio, passerà per via San Lorenzo e si concluderà sotto Palazzo San Giorgio sede dell'Autorità portuale.

Obiettivo immediato lo stop dei lavori e la certificazione, che dovrà essere effettuata da un gruppo di esperti indipendenti.

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