Cronache

«Premio al Mugugno», mugugni su don Gallo

Sta destando stupore e parecchio disappunto tra gran parte della popolazione bogliaschina, e in particolare nel mondo cattolico, la decisione della giunta comunale di assegnare a don Andrea Gallo la 4ª edizione del «Premio Nazionale al Mugugno». L'appuntamento è stasera alle 21 in piazza 26 aprile. Il premio fu istituito nel 2009 dalla giunta di centro sinistra guidata da Luca Pastorino, e le prime perplessità si raccolsero già nelle precedenti edizioni, quando in molti notarono che i premi venivano assegnati a personaggi dello spettacolo notoriamente collocati a sinistra. Si cominciò infatti con Crozza, poi Vergassola, lo scorso anno Bizzarri. Quest'anno, venuti a mancare certi cabarettisti (notoriamente «scomparsi» dopo le dimissioni di Berlusconi) è nata l'idea di assegnare il premio a don Gallo.
Una scelta che sta creando perplessità tra i cattolici di Bogliasco i quali si riconoscono in un modo di essere ecclesiale decisamente diverso da quello di don Gallo. I suoi atteggiamenti, il suo modo di manifestarsi sui temi importanti della vita, sui temi sociali, il suo eccessivo presenzialismo in un mondo politico decisamente di parte, non sono assolutamente condivisibili dal popolo della Chiesa: la sua presenza a Bogliasco è sentita da molti come un'offesa, verso chi, pur fra tante difficoltà e tanti dubbi, si sente legato alla fede ed alla Chiesa cattolica. Qualcuno ricorda che il voto d'obbedienza, così «allegramente» applicato da don Gallo, è pure una delle basi del sacerdozio, già indicata nel Vangelo di Giovanni. Il sindaco Pastorino in questi anni ha cercato, molto spesso riuscendovi, a essere veramente il sindaco di tutti, come lui stesso ama dire; ma in questa occasione ha dimenticato il mondo cattolico, ed anche molti dei suoi elettori che a Bogliasco gravitano nell'ambiente ecclesiale. E, ascoltando i pareri della gente, ci si chiede se, in tempi di crisi come gli attuali, sia giustificata una spesa di qualche centinaio, o forse migliaio di euro per una cosa del genere. E se proprio si devono spendere, perché non rivolgersi a qualcuno che ha motivi molto più validi per mugugnare, magari un operaio in cassa integrazione o un giovane disoccupato? O, ancora, cerchiamo se mai di premiare chi a Bogliasco fa veramente e seriamente qualcosa per gli altri, e senza mugugnare: il sindaco conosce bene l'ambiente della Croce Verde, i volontari antincendio e protezione civile, i volontari nella parrocchia.

Certo è gente che non mugugna, ma dare un premio all'«inutile borbottio che mai è in grado di produrre proposte concrete» (definizione di mugugno), a molti pare fuori luogo.

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