Cronache

Un «Pulcinella» ambiguo e carnale al Carlo Felice

«Ci piace coinvolgere il pubblico in nuove idee, assaggiarne il gradimento e tentare quindi diverse strategie artistiche, tutto per aiutare il Carlo Felice a diventare vero punto di riferimento della cultura cittadina». Parole che dal sovrintendente Giovanni Pacor sentiamo spesso, nonostante la crisi perenne e le sconfortanti notizie sulle diatribe sindacali, ormai quasi all'ordine del giorno; meno male che, pare, nell'uovo di Pasqua si troverà il tanto atteso bilancio preventivo. Come sorpresa pasquale non ci dispiace affatto e incrociamo le dita. Ma torniamo a noi. Una serata allora un po' sui generis, domani alle 20.30: prima parte con il grande violoncellista Mario Brunello che interpreta il concerto di Schumann, per poi veder passare l'orchestra, dopo l'intervallo, dal palco alla buca ed assistere ad un balletto con i controfiocchi, «Pulcinella» di Igor Stravinskij, con le coreografie di Giovanni Di Cicco. Partecipa il nuovo gruppo di giovani danzatori Deos (Danse Ensemble Opera Studio) - organico di alto livello artistico che entra fattivamente nelle produzioni del nostro teatro - e dirige lo stesso Brunello, che debutta sul podio genovese. «È fondamentale che un teatro del calibro del Carlo Felice compia scelte di questo genere, rompendo un po' la routine, che metta insieme pubblici diversi, contribuisca insomma al dialogo tra generi differenti: credo che sia un segno di grande maturità artistica e professionalità». E diamo uno sguardo ora al balletto, composto da Stravinskij rielaborando pagine attribuite a Giovanni Battista Pergolesi e andato in scena per la prima volta a Parigi nel 1920: sul palcoscenico, domani sera, appunto questa nuova realtà, il Deos - analoga all'Opera Studio, nata recentemente in seno al teatro nell'ambito della lirica - che realizza con questo progetto la sua prima produzione di Danza Contemporanea al Carlo Felice. Di Cicco presenta un lavoro peculiare: «Non mi baso del tutto sul libretto originale, lavoro invece sulla maschera di Pulcinella, cerco di approfondirne l'aspetto psicologico, visto che questo è un personaggio complesso, sfaccettato, che appare diverso in ogni scena, che si trasforma in base alla situazione che vive. Approfondimento che va oltre l'immagine popolare per esplorarne la dimensione più "oscura": il suo rapporto con la morte, con l'amore, con la sessualità, che risulta decisamente ambigua. La mia idea coreografica segue la straordinaria musica di Stravinskij, che tra astrazione, descrizione, gioco e violenza, riporta ad una fisicità carnale, dionisiaca».

Parti solistiche: Tenore Manuel Pierattelli, Soprano Patrizia Orciani, Basso Andrea Mastroni.

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