Cronache

In Regione tutti dicono sì poi si rinfacciano i ritardi

Tutti d'accordo, in Regione: il Terzo Valico va realizzato al più presto e senza modifiche, così com'è scritto nel progetto. Per la prima volta anche Sel si aggrega al club dei «sì Tav» («Il Terzo valico darà impulso all'occupazione e non può essere messo in discussione», è la dichiarazione di Stefano Quaini) e Federazione della Sinistra rimane strategicamente a casa in occasione del consiglio monotematico andato in scena ieri. Cosicché, due ordini del giorno molto simili a favore della grande opera - uno a firma di Gino Garibaldi, Pdl; l'altro di Antonino Miceli, Pd - sono stati approvati all'unanimità. L'armonia e i complimenti bipartisan a fine seduta, però, non cancellano l'atmosfera grigia che incombe sul futuro del progetto. Le differenze di vedute non si smuovono. Il centrodestra in blocco continua ad accusare i governi di sinistra dell'immobilismo e dei ritardi; dalla parte opposta, e dalla Giunta, il richiamo è sempre per il definanziamento operato dall'attuale esecutivo nel cosiddetto «decreto del fare». Secondo Roberto Bagnasco del Pdl, «l'attacco di Burlando contro il governo presieduto da un importante esponente del suo partito non sembra suffragato da elementi oggettivi perché il Governo ha solo detto che non c'era la possibilità di ripartire subito», mentre «nel '96 e nel 2006 i governi Prodi bloccarono completamente l'iter, che fu ripristinato in entrambi i casi dagli esecutivi di Berlusconi». Dito puntato verso la sinistra anche da parte di Lorenzo Pellerano della lista Biasotti: «Sulle infrastrutture l'amministrazione di centrosinistra di Regione e Comune tergiversa, perché non ha una posizione unitaria. Il presidente Burlando parla di forze avverse al Terzo Valico come se fossero aliene, invece sono qui, in maggioranza». Della Bianca (Riformisti Italiani) invoca addirittura «un atto di forza»; Bruzzone (Lega) propone un «compattamento» sul tema delle infrastrutture con Lombardia, Piemonte e Venero, mentre Melgrati (Pdl) teme «la giunta Doria che imperversa a palazzo Tursi» come il principale avversario del progetto, «senza citare i grillini».
Ma dalle parti della maggioranza ci si lamenta ancora per la sorpresa di Letta: «Sono molto preoccupato. Il decreto che dovrebbe portare 120 milioni all'anno al Terzo Valico e al Brennero non è operativo, e non sappiamo né quanto tempo ci vorrà a renderlo attivo, e non è chiaro quanto sarà destinato al Terzo Valico e quanto al passo altoatesino. Aspetto di essere convocato a Roma: Letta mi ha risposto poche ore dopo aver ricevuto il mio appello e ci incontreremo». E dire che, secondo l'assessore alle Infrastrutture Raffaella Paita, i cantieri potranno partire alla fine di luglio. «Le zone sono tutte cantierizzabili, ed è stato approntato un nuovo piano per lo smarino», il materiale di risulta degli scavi, due milioni di metri cubi previsti.

Con il ribaltamento a mare di Fincantieri ancora al palo, l'assessore annuncia di avere trovato una serie di siti alternativi: «La discarica di Scarpino, il cimitero della Biacca, la discarica di Uscio e il sito Ronco Canepa», mentre per il 2014 si parla di Vado, della discarica di Stella e dell'ex cava Derrick.

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