Cronache

Rubano dalle auto sacchetti pieni dopo la spesa

Li chiamano «furti per effetto della crisi»: sono quei furti, la maggior parte destinati a essere scoperti e sventati, ai danni di privati, ma anche di negozi e supermercati. Roba, sovente, di pochi euro, o di un solo sacchetto della spesa, ma tanto basta per superare la paura di di essere denunciati. Protagoniste, in negativo, persone arrivate a fine mese senza un soldo nel borsellino. Ieri, l'episodio più recente, ma non il primo, né - facile previsione - l'ultimo: una donna ha messo sul sedile posteriore dell'auto i sacchetti con la spesa appena fatta e la borsetta ma, mentre saliva in auto, un uomo le si è avvicinato alle spalle e ha portato via la spesa e la borsa.
È successo a Genova, nel parcheggio di un supermercato. La donna, 53 anni, non ha neppure fatto a tempo a rendersi conto subito di quello che era capitato, tanto meno ha potuto fermare l'uomo che è scappato con i generi alimentari. Praticamente immediato l'arrivo dei carabinieri cui è stato fornito un identikit sommario del ladro. Il quale, nel frattempo, aveva fatto perdere le tracce.
Il «mattinale» di ieri della Questura (il resoconto delle operazioni di polizia eseguite nelle ultime ore) riflette situazioni analoghe di cosiddetta microcriminalità, concentrate in particolare nelle abitazioni: ore 10 e 40, furto di 70 euro in contanti e gioielli in una casa di via Cordanieri, a Prà. Ore 19, furto in un appartamento di via Salerno, dove ignoti ladri, dopo aver rotto un vetro di una porta finestra, sono penetrarti all'interno «asportando svariati oggetti d'oro, per un valore al momento non quantificabile». Ancora: ore 19 e 20, in Salita Granarolo, ladri rimasti altrettanto ignoti dei precedenti hanno forzato una finestre, sono entrati in casa e hanno portato via 5 catenine d'oro e una macchina fotografica.
Insomma: non il contenuto in contanti di una cassaforte, non chili d'oro, non diamanti e altre pietre preziose, a emulare Arsenio Lupin o l'affascinante personaggio del «Gatto», interpretato da Cary Grant nel film «Caccia al ladro» di Alfred Hitchcock. No, qui la finzione cinematografica non c'entra niente. Siamo invece alle prese con mini-ladri, che si accontentano - sempre che ci riescano, nelle loro mini-imprese - di pochi spiccioli, o addirittura di generi alimentari appena acquistati da una casalinga che esce dal supermercato.
Effetto-crisi, quindi, più che malavita organizzata; miseria quotidiana, piuttosto che volontà criminale. Una serie di episodi che, negli ultimi mesi, è in deciso aumento esponenziale, anche a Genova e nel resto della Liguria, e segna il limite fra le statistiche e la realtà quotidiana, fra le variazioni dello «spread» e il riscontro diretto, ad esempio, di pesanti provvedimenti legislativi sulle risorse dei cittadini più deboli e meno tutelati. Un conto, insomma, è parlare di crisi in un salotto televisivo o nel corso di una cena al ristorante; ben altro conto è misurarsi con la realtà quotidiana e lo stomaco che pretende soddisfazione di sopravvivenza. Può darsi che ci stiamo avvicinando a questo punto.

A passi «tecnici» e veloci.

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