Cronache

Salasso Iva, ma le Cinque Terre si rilanciano

Salasso Iva, ma le Cinque Terre si rilanciano

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre, dopo l'inchiesta che ne ha scosso le fondamenta e decapito i vertici, e dopo i lunghi mesi di commissariamento, con il nuovo presidente Vittorio Alessandro, un uomo che viene dalla Guardia Costiera e che ha già operato in molti contesti di «emergenza», ha bisogno di un nuovo progetto obiettivo e con l'inizio del 2013 lo stesso presidente ne ha le linee guida marcate con la parola «trasparenza».
«Questo deve essere il trampolino dopo un periodo di transizione - ha spiegato Alessandro -. Quando sono arrivato la situazione era difficile, oggettivamente i problemi c'erano e ci sono, non sono mancate le tensioni sociali, ma siamo riusciti a salvare la stagione ed ora possiamo andare avanti. Iniziamo con il piano del parco, raccogliendo le fila del lavoro fatto, fissando priorità per dare nuovo respiro alla struttura lavorando in armonia con il territorio e la comunità».
Il piano di riorganizzazione e rinascita, dopo mesi di ordinaria amministrazione, è semplice, ma impegnativo. Ci saranno tagli, in linea con quello già fatto, ma già sul piatto ci sono investimenti e progetti.
«C'è bisogno di impostare un nuovo lavoro - ha proseguito poi Alessandro - iniziando un'attività costante e continua con le amministrazioni locali, l'associazionismo e le categorie commerciali, sia come tavoli di lavoro, sia nell'ottica della trasparenza. Ma si deve anche operare, come abbiamo già fatto, per un considerevole risparmio nel bilancio. Siamo partiti con il taglio delle consulenze, da oltre un milione di euro di spese siamo arrivati a zero, trovando il supporto delle amministrazioni locali che ci hanno fornito aiuto. Stiamo eliminando i servizi aggiuntivi, non erano virtuosi e dovranno essere riorganizzati con un nuovo contesto».
Ma la «ricetta» prevede anche una completa riorganizzazione delle strutture, con la creazione di un polo per il Corpo Forestale che sia anche una porta d'accesso all'area del Parco, e con la cessione di molti immobili (spesso in affitto) che erano in dotazione all'ente e che spesso erano inutili depositi. Su 16 immobili ne sono stati rilasciati 14. Ma il punto più complesso del programma di riorganizzazione riguarda i servizi al territorio e quindi il rapporto con le cooperative.
«Dobbiamo ridefinire il rapporto con le cooperative - ha concluso Alessandro - anche con gare e nuovi progetti che diano possibilità di sviluppare imprese e investimenti. Poi dobbiamo mettere mano alla questione del dissesto del territorio, ora la Via dell'Amore è chiusa per ordine della magistratura dopo l'ultima frana, ma siamo pronti a dare il via ad un programma di riassestamento di tutta la rete sentieristica, abbiamo anche dei fondi per questo. Speriamo di aprirla per l'estate. Poi toccherà ai muretti a secco e si dovrà operare in collegamento con i proprietari. Ma parliamo anche di investimenti, specialmente nell'area marina protetta dove incentiviamo il turismo subacqueo e l'attività di pesca, pensando di vendere da noi il nostro pesce. La Cinque Terre sono un patrimonio, sono l'obiettivo turistico più cliccato sul web, dobbiamo valorizzare il marchio, la produzione locale e l'immagine mondiale, lasciando indietro il peso di discussioni che da fuori appaiono come mere beghe condominiali».
Intanto però piovono sul Parco le prime tegole amministrative impreviste. Si parte con l'Iva che il Ministero delle finanze ha stabilito debba essere pagata dall'ente per il 100% delle attività economiche svolte e che debba essere pagata al 21%.

In pratica siamo a botte di 800 mila euro, un salasso imprevisto che sta creando un po' di problemi ai bilanci, anche a fronte dei tagli fatti dal governo agli enti parco.

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