Cronache

Se giocando a calcio si aiutano tante famiglie La vera vittoria dell'U.S. Amicizia Lagaccio

Un forno elettrico, un televisore, buoni spesa e buoni vestiario, un passeggino, un frullatore e addirittura un letto con tanto di materasso per un valore totale di 4 mila euro. Sono alcuni degli oggetti utili acquistati grazie all'iniziativa di solidarietà organizzata dall'Unione Sportiva Amicizia Lagaccio, frutto della lotteria di beneficenza collegata al Memorial «Stefano Trimarchi» (torneo di calcio che lo scorso giugno ha visto sfidarsi sul campo del Lagaccio ragazzi e ragazze di varie leve calcistiche) e consegnati l'altra sera agli alluvionati di Piazza Adriatico.
Si tratta di 23 famiglie che dal 4 novembre scorso vivono in condizioni disperate dopo aver perso tutto per colpa dell'enorme massa d'acqua che quel giorno il Bisagno ha portato con violenza nelle loro case. «Mi fa piacere sottolineare due aspetti particolari di questa iniziativa - ha detto il presidente dell'U.S. Amicizia Lagaccio, Diego Grillo - Primo: che la solidarietà verso gli abitanti di Marassi arriva dal Lagaccio, un quartiere dall'altra parte della città rispetto a Piazza Adriatico. Secondo: il fatto che abbiamo preferito consegnare oggetti utili comprati personalmente da noi e che le famiglie ci hanno chiesto specificatamente, piuttosto che una busta con del denaro».
Assenti ingiustificati le istituzioni nonostante l'invito ufficiale a presenziare alla consegna degli oggetti acquistati dalla solidarietà. «Ci sentiamo abbandonati: a quasi un anno dall'alluvione non abbiamo ancora visto manco un euro dei soldi promessi - ha detto Sabrina Casagrande, portavoce degli abitanti di Piazza Adriatico - Ci sono persone che non possono andare nelle loro case perché non hanno l'agibilità e che vivono ospitati da amici o parenti. Le istituzioni e la politica devono prendere esempio da queste iniziative: con un po' di buona volontà si riescono a fare grandi cose.

Ora arriva l'autunno - ha concluso - e, dal momento che non è stato fatto alcun lavoro di messa in sicurezza del fiume, c'è il rischio di una nuova alluvione».

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