Cronache

«Sono stupito. È un segnale preoccupante»

«Quello che ci segnalate è un fenomeno preoccupante, ma credetemi, il nostro è un lavoro durissimo». Gianni Crivello, assessore comunale con delega alla Protezione Civile, è colpito per la scarsa considerazione che gli abitanti di via Fereggiano, via Daneo e via Quezzi hanno dato all'ordinanza che impone l'evacuazione dei piani bassi nelle abitazioni in caso di allerta meteo di livello 2. In pochissimi in assoluto hanno lasciato le case, quasi nessuno proprio nelle zone che lo scorso anno avevano subito danni ingenti. Anche nelle stesse abitazioni invase dal fango non c'è stata attenzione: «Fa parte della nostra cultura, il nostro è un lavoro partito mesi fa - spiega Crivello -. I municipi hanno fatto un lavoro capillare andando casa per casa informando le persone di quelli che sono i rischi e delle regole che vanno seguite. In pochissimi ci hanno chiesto aiuto in caso di alluvione, perché in quelle circostanze noi interveniamo automaticamente per spostare le persone dalle proprie abitazioni. In tantissimi, invece, ci hanno risposto che si sarebbero arrangiati andando ai piani superiori o facendosi ospitare da parenti: forse è stata solo una scusa per restare nella propria di casa».
Per fortuna, a ieri sera, la situazione era tranquilla nella zona del Fereggiano: «Noi abbiamo predisposto tutto quanto serviva per alloggiare temporaneamente le persone: letti e pasti caldi erano a disposizione di chi aveva bisogno. A questo punto posso solo dire che in futuro cercheremo di lavorare con maggiore attenzione sulla prevenzione perché è su quella che si deve fare affidamento - prosegue l'assessore -. Siamo pronti, in collaborazione con la Protezione civile, a partire nei prossimi mesi con un progetto per le scuole: distribuiremo sessantamila copie di un libretto che spiega ai più piccoli quali sono i rischi in caso di maltempo: cerchiamo di costruire una coscienza nuova».

Polemiche, e non poche, anche per la chiusura dei negozi con alcuni commercianti che, nonostante il divieto, hanno scelto di mantenere le serrande aperte rischiando una denuncia penale: «Anche su questi casi voglio andare a fondo nei prossimi giorni - risponde Gianni Crivello -, non credo sia giusto che chi ha seguito le regole venga penalizzato rispetto a chi ha voluto fare il furbetto».

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