Cronache

«Stadio alla Fiera, grande opportunità»

«Ricordiamoci sempre che il Coni non ha nessun potere legislativo, ma solo consultivo. Noi, però, vogliamo metterci la faccia e siamo qui per questo». Giovanni Malagò, da pochi mesi presidente del Comitato olimpico nazionale, ieri era a Genova con una missione ben precisa: sponsorizzare la realizzazione dello stadio nelle aree della Fiera di Genova. Un tour tra i palazzi delle istituzioni genovesi, fascicoli alla mano, insieme ai progettisti della struttura marchiata di blucerchiato per invogliare giunta regionale e sindaco ad andare avanti con il progetto. Non solo per raccogliere l'invito di un imprenditore che investe sullo sport in un momento di grande difficoltà economica, ma anche per cercare di far leggere quante e quali opportunità si potrebbero aprire per una città come Genova intorno allo stadio e alla nuova area che ospiterebbe il palazzetto multifunzionale: «Nel capoluogo ligure al momento non si potrebbe creare nessuna occasione agonistica importante per pallacanestro, pallavolo, pallamano. Genova non potrebbe ospitare molti eventi di carattere nazionale od internazionale - racconta Malagò-. Seguendo il percorso proposto da un investitore privato si potrebbe dare sviluppo ad una cultura sportiva per le nuove generazioni: qui o creiamo delle case, oppure azzoppiamo le speranze dei giovani».
Il presidente del Coni, accompagnato dal presidente regionale Vittorio Ottonello, racconta di aver trovato istituzioni attente alle riflessioni poste dal mondo dello sport, sempre con riferimento ultimo il progetto della famiglia Garrone. È stato prima a palazzo Tursi dove ha incontrato il sindaco Marco Doria, poi in piazza De Ferrari con il vicepresidente Claudio Montaldo e l'assessore allo sport Matteo Rossi cercando di sottolineare l'aspetto relativo alla polifunzionalità della nuova struttura che potrebbe dare grande respiro ad altre discipline.
Non lo dice apertamente ma lo fa intuire a chiare lettere che Genova si deve dare una scrollata forte se non vuole veder perdere ogni possibilità di competere per ottenere l'organizzazione di eventi. Un riferimento molto esplicito lo fa rivolgendosi all'organizzazione della Fiera genovese: «Sono un imprenditore nel settore della nautica e portiamo qui le nostre barche per il Salone Nautico - dice -. Come può continuare a competere questa rassegna se a 300 chilometri di distanza, a Cannes, c'è un altro Salone che contemporaneamente all'esposizione di barche offre anche concerti di star internazionali? Bisogna garantire al visitatore altre attrattive per farlo restare in loco anche tre giorni». Con grande spirito imprenditoriale arriva a suggerire soluzioni di carattere turistico: «L'offerta sportiva a Genova può arrivare a cascata se si creano strutture ed eventi collaterali giusti, eppoi se si vuole stare dietro alle licenze europee bisogna seguire determinati parametri. Se si ha la volontà si può fare molto». Parole che trovano una sponda in Vittorio Ottonello. Il presidente regionale del Coni arriva a ringraziare i mass media per avere tenuto alto l'argomento del nuovo impianto alla Fiera «perché ha stimolato la politica» e racconta di essere stato affascinato da Malagò: «Se non avesse vinto lui alle scorse elezioni - confida - avrei lasciato il mio incarico».
Intanto, proprio in tema Sampdoria, ieri l'assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2012 evidenziando una perdita poco superiore ai 38 milioni di euro. Lo ha comunicato la stessa società blucerchiata, precisando che la stessa assemblea «ha deliberato di destinare a copertura del risultato negativo la riserva-versamenti in conto capitale presente tra le voci di patrimonio netto per euro 35.950.000,00, rinviando a nuovo la residua perdita di euro 4.350.000,00».

In assemblea è stato anche confermato l'attuale Cda anche per i prossimi tre esercizi.

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