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In Germania blocchi contro i tunisini "italiani" E Berlusconi: "Se la Ue non esiste dividiamoci"

Chi arriva in un aeroporto tedesco con un volo proveniente dall’Italia viene fermato dalle guardie del Bundesgrenzschutz. L'ordine è fermare gli stranieri in possesso di un permesso di soggiorno temporaneo e rispedirli al più presto in Italia. Ma la Germania trattacon Roma: "Prima stop ai visti"

In Germania blocchi contro i tunisini "italiani" 
E Berlusconi: "Se la Ue non esiste dividiamoci"

Berlino - Chi in questi giorni arriva in un aeroporto tedesco con un volo proveniente dall’Italia rischia di essere fermato dalle guardie del Bundesgrenzschutz, la polizia di frontiera, e costretto a subire un puntiglioso controllo dei propri documenti, la cui durata varia a secondo dell’aspetto somatico del passeggero. I più esposti a questi controlli sono i passeggeri con carnagione olivastra e un’apparenza spiccatamente mediterranea perché sospettati di far parte di quella schiera di tunisini o nordafricani cui le autorità italiane potrebbero aver concesso un permesso di soggiorno temporaneo al solo scopo di aiutarli a trasferirsi in un altro Paese europeo aggirando le norme di Schengen. Se li scoprono l’ordine impartito alle guardie di frontiera è tassativo: fermarli prima che lascino l’aeroporto e rispedirli al più presto in Italia.
Oltre che negli aeroporti controlli analoghi avvengono sui treni provenienti dall’Italia e alla frontiera austro-tedesca, nel timore che qualche tunisino sbarcato a Lampedusa cerchi di entrare in Germania in auto. Per il momento la caccia non ha prodotto nessun fermo e nessun respingimento. Ma i tedeschi sono ben decisi a tenere alta la vigilanza. Il ministro dell’Interno Hans-Peter Friedrich lo ha detto chiaro e tondo: «Non possiamo accettare che l’Italia violi le norme di Schengen per rifilarci ciò che non vuole a casa propria». E domani solleverà la questione al vertice dei ministri dell’Interno europei nel Lussemburgo. E ancora più esplicito è stato il suo numero due, il sottosegretario Ole Schröder: «La concessione dei permessi temporanei è illegale perché manca il presupposto più importante previsto dalle norme: l’autosufficienza finanziaria dei richiedenti. Si tratta quindi di un trucco escogitato furbescamente dagli italiani per liberarsi di chi non ha diritto all’asilo». Per Hans-Peter Uhl, deputato e portavoce per le questioni di sicurezza della Csu, l’ala bavarese della Cdu, l’Italia si sta facendo male da sola. «Se il trucco dovesse funzionare sarà un segnale sbagliato al nord Africa perché i nordafricani avranno buone ragioni per pensare che per arrivare nel cuore dell’Europa basterà sbarcare a Lampedusa. Ma grazie a noi il trucco non funzionerà».
Insomma nello scontro con Roma, Berlino è decisa a mostrare i muscoli. Ma solo sul piano ufficiale. Sul piano informale e nelle conversazioni off the record i toni cambiano. Gli stessi interlocutori tedeschi, parlamentari e portavoce, si affrettano a sottolineare che Berlino vuole evitare un litigio con l’Italia che metterebbe in crisi il trattato di Schengen con ricadute negative per la stessa Germania.

E per evitarlo Berlino sarebbe pronta a ricercare con Roma una soluzione europea al problema degli sbarchi nordafricani ma solo ad una condizione: niente permessi temporanei.

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