Roma

Gershwin, Rava e i giovani talenti

Debutta stasera all’Auditorium il «Parco della Musica Jazz Lab». La nuova orchestra della struttura romana è stata affidata a Enrico Rava e inaugura la sua vita artistica con un tributo a George Gershwin. È un ensemble di giovani musicisti tra i più validi del panorama jazzistico italiano, che lavorerà con il trombettista torinese nell’arco di due anni, per mettere a punto una serie di progetti originali. Per l’appuntamento di stasera, Rava ha scelto alcuni dei brani più suggestivi tratti dal songbook di Gershwin, per riproporli in una veste originale. Non è un caso che la fondazione Musica per Roma si sia rivolta al musicista per capitanare un collettivo di giovani stabile e dinamico. Durante tutta la sua carriera, infatti, Rava ha cercato con passione la collaborazione dei talenti emergenti, coltivandone le doti artistiche, instradandoli e facendoli suonare in Italia e all’estero. Nonostante la grande notorietà internazionale e la possibilità di collaborare con i più grandi jazzisti, Rava infatti ha sempre tenuto d’occhio anche le nuove leve. Dal pianista Stefano Bollani, ormai star internazionale, al trombonista Gianluca Petrella (Rava li ha definiti i più grandi talenti in assoluto del jazz italiano), sono tanti i big di oggi legati al nome del trombettista. E proprio Petrella sarà ospite d’onorestasera, assieme al clarinettista Gianluigi Trovesi. Affiancheranno il collettivo del «Parco della Musica Jazz Lab», composto da Francesco Fratini alla tromba, Mauro Ottolini al trombone e alla tuba, Daniele Tittarelli al sax alto e soprano, Dan Kinzelman al sax tenore, Marcello Giannini alla chitarra, Giovanni Guidi al pianoforte, Stefano Senni al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria. Il nuovo ensemble di Rava, così come tutte le orchestre stabili dell’Auditorium romano, avrà modo di esibirsi anche nel resto d’Italia e all’estero, mostrando a un vasto pubblico il talento dei giovani musicisti. Sono già programmate varie date nel centro-nord, con lo spettacolo legato a Gershwin e non solo.

I primi, importanti passi di un complesso che ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento del nuovo jazz italiano, sempre vitale e ricco di interessanti spunti creativi.

Commenti