Cultura e Spettacoli

GF, Mauro "l'infiltrato": ha una band neofascista

Sono numerosi i blog e i siti internet che vorrebbero che il salumiere veronese sia un membro del gruppo rock vicino all’estrema destra filo-hitleriana ZetaZeroAlfa. Occhi puntati su Mauro Marin

GF, Mauro "l'infiltrato": 
ha una band neofascista

Roma - Dopo che Striscia la Notizia rettifica l’ipotesi di una presunta partecipazione del concorrente del Grande Fratello Mauro Marin ad una spedizione punitiva nei confronti del leader islamico Adel Smith, sono numerosi i blog e i siti internet che vorrebbero che il salumiere veronese sia un membro del gruppo rock vicino all’estrema destra filo-hitleriana ZetaZeroAlfa.

Corrono i rumor in rete Anche grazie ai filmati dei concerti del gruppo presenti sui siti di video sharing, sembra che Marin - si legge in una nota di Gay.it - sia proprio un componente degli ZZA, e precisamente il batterista, noto col soprannome di Atom Takemura. L’unico nome noto del gruppo, infatti, è quello del suo leader, Gianlcuca Iannone, mentre gli altri componenti si nascondo dietro soprannomi per non essere facilmente identificati. "Da giorni stiamo chiedendo agli autori della Endemol o alla conduttrice del Grande Fratello Alessia Marcuzzi se non sarebbe stato opportuno inserire nel cast un concorrente dichiaratamente gay".

Gli ZetaZeroAlfa "Oggi, con l’inquietante ipotesi che Mauro Marin sia un militante del gruppo di estrema destra ZetaZeroAlfa - dice Alessio De Giorgi, direttore del portale Gay.it - si aggiunge una nuova domanda: perché fare selezioni fra gli iscritti ad un gruppo filo-hitleriano che produce magliette con scritte come 'Rose Rosse dalle camicie nere' oppure 'Nel dubbio mena' o peggio ancora 'Fascist Love'? Che un neofascista sia meglio di un ragazzo gay?". Il gruppo degli ZetaZeroAlfa nasce nel 1997 a Roma, dentro le mura del centro sociale di estrema destra Casa Pound.

Il loro brano più famoso è "Cinghia mattanza", durante il quale il pubblico si toglie la cinta e mena quante più persone vicino a lui in modo da provocare lividi che vengono poi mostrati con orgoglio a simboleggiare il sacrificio per le idee.

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