Dal Ghisallo al Muro la leggenda della bici viene narrata a Canzo

Maria Brunelli

«Dal Ghisallo al Muro», il Muro di Sormano.
Sono parole che evocano di getto grandi imprese di ciclismo. Sono luoghi sacri per chi ama la bicicletta ed è per questo che alcune iniziative, promosse e organizzate da Gianni Torriani, figlio del grande patron, fanno onore all'importante compleanno che si appresta a festeggiare il Giro di Lombardia: 100 anni.
Tanti motivi e tanti amici che si ritroveranno, a partire da domenica prossima, 9 ottobre, quando verrà inaugurata la mostra "Dal Ghisallo al Muro", curata da Giuseppe Castelnovi e Cesare Sangalli, l'uno giornalista, l'altro cartografo alla rosea Gazzetta dello Sport. La mostra, allestita a Villa Rizzoli di Canzo, offrirà a tutti gli appassionati un tuffo nel passato, nel ciclismo dei grandi trionfi e delle storie di ciclismo: fra bici speciali, pagine di giornale ingiallite, fotografie ritrovate e libri ci sarà anche la bicicletta, ormai storica, con la quale Francesco Moser segnò uno dei più popolari e appassionanti record dell'ora. La bici-razzo, con le ruote lenticolari su cui girò la freccia di Enervit, per un record progettato da Francesco con l'Equipe del dottor Paolo Sorbini, oggi presidente dell'azienda leader nel settore dell'integrazione alimentazione sportiva che sorge a pochi chilometri dal muro di Sormano. Appunto.
E Francesco Moser, nei prossimi giorni, riceverà fra l'altro proprio il "Premio Torriani" e sarà testimone delle iniziative «dal Ghisallo al Muro» che si concreteranno anche con una gara di Mountain Bike - il "Challenge Enervit" - ormai una classica del fuoristrada, organizzata dal Rampiclub Brianza. In attesa che il Lombardia, appello per i vinti della prova iridata di Madrid, regali l'ultima grande impresa di agonisno, magari in azzurro, per un finale di coppa del mondo da vero mondiale di autunno.
La presentazione degli eventi, organizzata da Gianni Torriani, in quel gioiello che è oggi il Teatro sociale di Canzo, ha avuto momenti molto alti. Condotta con garbo e maestria da Sergio Meda, la presentazione è filata via lieve tra gli arguti ricordi di Fiorenzo Magni - che il signore del ciclismo ce lo conservi ancora a lungo così lucido - e le pennellate di Pellegrini - l’atleta che, nelle foto-immagine della manifestazione, si vede arrancare a piedi dietro un sofferente Nencini sul mitico Muro -, del figlio di Oriani e di Tano Belloni.

Toccanti le parole sul ciclismo di un altro immortale, Buzzati, interpretate con personalità da una giovane attrice.

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