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Giallo a Bali, uccisa italiana Era la nipote del re del «pile»

Era in Indonesia per lavoro: si occupava di arredamenti etnici e aveva un negozio a Firenze

Antonella Mollica

da Firenze

Era andata in Indonesia, terra che amava tanto, per acquistare un terreno ma quel viaggio di lavoro per un’imprenditrice fiorentina si è concluso in tragedia. Ieri mattina alcuni contadini l’hanno trovata morta in una zona paludosa. Raffaella Becagli, 31 anni, appartenente a una delle famiglie di industriali più in vista di Prato, è stata uccisa nell’isola di Bali. È stato il padre Mario, 72 anni, ieri mattina a ricevere per primo la terribile notizia dall’ambasciata. Nel pomeriggio l’uomo, insieme a due dei suoi cinque figli, è partito alla volta dell’isola dove dovrà dare il consenso per effettuare l’autopsia che servirà a chiarire come è morta la donna. L’arrivo è previsto per domani sera alle 21, ora locale.
Il nome della famiglia Becagli è legata alla storia dell'industria tessile pratese. A loro si deve l’invenzione del «pile» e della pelliccia sintetica. Il padre Mario è proprietario della Tessile Fiorentina a Prato ma gli interessi della famiglia si sono poi estesi anche al settore alberghiero, con la Corolla, che controlla diversi hotel a Firenze e Montecatini.
Raffaella Becagli, sposata e separata, mamma di un bambino di sette anni, si occupava di mobili etnici. Tre anni fa aveva aperto un grosso negozio alla periferia di Firenze, lo aveva chiamato «Loka», una parola induista che significa mondo e che sembra racchiuda la passione dell’imprenditrice per i viaggi e per la tradizione orientale. A Bali, andava periodicamente proprio per importare quei mobili che erano la sua passione, oltre che il suo lavoro. Questa volta però, ha raccontato il padre, era andata «per trattare un pezzettino di terreno che gli serviva per fare qualcosa di commerciale laggiù». Era partita lunedì e sarebbe rimasta fuori per una decina di giorni, il tempo di sistemare l’acquisto del terreno, di prendere contatti con alcuni fornitori.
Resta un giallo il movente dell’omicidio. Sul corpo di Raffaella, ha raccontato il padre, sono state trovate ecchimosi, come se qualcuno l’avesse presa a pugni. Ma chi e soprattutto perché è tutto da chiarire. L’unica cosa certa è che la donna è stata trovata morta intorno alle 10 ora locale, in una zona paludosa, vicina al mare, nel quartiere di Kuta Kerobokan, nella città di Denpasar, a Bali. A fare la scoperta sarebbero stati alcuni contadini di passaggio che - incuriositi dai tratti occidentali della ragazza - avrebbero subito dato l’allarme avvisando la polizia locale. Non lontano dal corpo della donna, che era vestita al momento del ritrovamento, sarebbe stata rinvenuta anche la borsa contenente soldi e il passaporto grazie al quale è stata identificata. Sembra esclusa quindi l’ipotesi inizialmente ritenuta plausibile della rapina finita in tragedia. La polizia indonesiana dovrà adesso individuare altre piste investigative. Forse l’unica via percorribile rimane quella legata proprio all’acquisto del terreno.
Chi la conosceva la ricorda come una donna «meravigliosa, piena di vita e di entusiasmo, una persona «senza grilli per la testa». «Aveva una grande voglia di imparare nuove cose - racconta Gianluca Marzo, un suo collaboratore - ultimamente si era appassionata alla grafica e alla fotografia. Sono sue alcune immagini che appaiono sul sito del negozio Loka. Siamo tutti sconvolti per quello che è accaduto. L’ho vista mercoledì scorso per l’ultima volta, stavamo progettando insieme i biglietti per gli auguri di Natale da spedire ai clienti.

Non avrei mai potuto immaginare che non l’avrei più rivista».

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