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Giappone, allarme radiazioni in mare: 3.355 volte superiori ai limiti stabiliti

Il tasso di iodo radioattivo è di 3.355 volte superiore ai limiti, ma per il vicedirettore dell'Agenzia per la sicurezza nucleare non ci sarebbe pericolo. Intanto il governo pensa a smantellare tutti i reattori dell'impianto

Giappone, allarme radiazioni in mare: 
3.355 volte superiori ai limiti stabiliti

Il segretario della Tepco, Tsunehisa Katsumata, che ha preso il posto del presidente Masataka Shimizu, ricoverato per pressione sanguigna troppo alta e vertigini, ha dichiarato che "dopo avere gettato acqua di mare sui reattori, credo che non saremo più in grado di usarli". Ciò significa che almeno 4 dei 6 reattori della centrale di Fukushima saranno definitivamente disattivati, una volta che la situazione sarà sotto controllo. Il governo giapponese suggeriva la chiusura dell'intera centrale già dal 20 marzo. Intanto il fumo è riapparso dall’edificio delle turbine della centrale nucleare di Fukushima. Lo ha reso appena noto la tv pubblica giapponese, la Nhk. Adesso il governo giapponese sta valutando la possibilità di smantellare i reattori dell’impianto di Fukushima, ha detto il portavoce del governo Yukio Edano spiegando che in questo momento ogni possibilità "è oggetto di discussione" per riuscire a contenere la fuoriuscita di radioattività dall’impianto.

Iodio radioattivo nel mare Il tasso di iodio radioattivo nel mare, 300 metri dalla centrale nucleare giapponese di Fukushima, è 3.355 volte superiore al limite di legge, ha reso noto l’Agenzia per la sicurezza nucleare giapponese. Il vicedirettore dell’Agenzia, Hidehiko Nishiyama, ha invece minimizzato ricordando che la popolazione locale è stata allontanata e l’attività di pesca nella zona è stata vietata. Nishiyama ha però ammesso di non conoscere le cause dell’aumento del livello di radiazioni.

Controlli accurati Ed è l’ennesima incognita di questa sciagura. "Dobbiamo capire al più presto cosa ha determinato questo innalzamento", ha detto. Intanto un controllo verrà effettuato su tutti i reattori nucleari del Paese, oltre 50, per evitare il ripetersi di nuovi incidenti. Il ministro dell’Industria, Banri Kaieda ha fatto un’esplicita richiesta per lettera a tutte le società di gestione che non potranno neanche mettere in funzione nuovi impianti prima di un controllo accurato che permetta anche una gestione più efficace dell’emergenza per lo staff in caso di disastri.

Kaieda ha comunque spiegato che il ricorso all’energia nucleare per il Giappone resta prioritario dal momento che il Paese non è indipendente dal punto di vista energetico: "L’energia nucleare - ha ricordato il ministro - copre in Giappone il 30% del fabbisogno energetico del Paese".

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