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Giordano rivela tutte le vergogne della previdenza

Hanno avuto liquidazioni da re e risultano "a riposo" da quando erano giovani. Chiedono rigore ai comuni cittadini, ma i loro vitalizi si sommano alle indennità istituzionali. Da Cossutta a D'Antoni, da Scalfaro a Violante

Giordano rivela tutte le vergogne della previdenza

C’è il pensionato Inps più ricco d’Italia: 90mila euro al mese. L’onorevole che è stato in Parlamento un solo giorno e potrà contare per tutta la vita su una pensione da deputato. L’ex premier che ha tagliato le pensioni altrui e ne ha ottenuta per sé una da 31mila euro al mese. L’ex capo di Stato che, oltre al vitalizio, incassa 4766 euro al mese come ex magistrato, pur avendo svolto questa attività per soli 3 anni. E poi le baby pensioni, le pensioni ai mafiosi, le doppie, triple e quadruple pensioni: è la casta dei pensionati d’oro, per i quali la legge viene applicata con sorprendente rapidità, mentre centinaia di comuni cittadini devono attendere anni per veder riconosciuti i loro diritti previdenziali.

In Sanguisughe (Mondadori, 176 pagg, 18,50 euro), in libreria dal 5 aprile, Mario Giordano ci guida nel labirinto degli scandali della previdenza italiana: un buco nero che grava sulle spalle dei contribuenti e mette a rischio il loro futuro.

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