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Giro, impresa Scarponi dopo 200 km di fuga

Oltre 200 km di fuga per il marchigiano della Diquigiovanni che vince la sesta tappa, la prima in carriera: quella del primo sconfinamento. Il gruppo non perde più di un minuto, tutto invariato in classifica

Giro, impresa Scarponi 
dopo 200 km di fuga

Mayrhofen im Zillertal - Più che il Giro del Centenario sembra quello dei redenti. Dopo aver "resuscitato" Petacchi (squalificato per il salbutamolo), Di Luca (per le frequentazioni con il medico Santuccione), Basso (fuori due anni per l'Operacion Puerto) tocca a Michele Scarponi. Anche lui al palo per due stagioni per il coinvolgimento nella storiaccia del "santone" Fuentes quando correva con la spagnola Liberty Seguros. Il marchigiano torna con la Diquigiovanni di Gianni Savio, ci prova e ci riesce con una fuga da lontanissmo (oltre 200 chilometri allo scoperto). Già riuscire ad andarci in fuga, il giorno dopo la grande montagna, è un'impresa. Nella prima ora si viaggia a 60 km/h, ci provano in tantissimi. Anche perché ieri sera Di Luca, nuovo leader, l'ha detto: "Lasceremo spazio alle fughe nelle tappe di trasferimento". Per uno Scarponi che coglie la prima gioia in carriera al Giro c'è uno Stefano Garzelli che dopo i 6 minuti presi all'Alpe di Siusi prova a riscattarsi. Otto tentativi di uscire dal gruppo. Sempre ripreso. E Armstrong che non riesce proprio a tenere le ruote dei migliori accumulando altri 30" di ritardo.

Scarponi in trionfo Dopo l'Hochkrimml, la seconda (e ultima) salita di giornata, Scarponi resta insieme al bielorusso Kiryienka. Hanno 5' di vantaggio sul gruppo. Sembra un finale scontato. Invece i velocisti hanno fame dopo due giorni passati nella rete. Pozzato e Davis mettono i cavalli a tirare il gruppo. Il vantaggio si assottiglia. Kiryienka prima buca, poi è bloccato dai crampi. Il marchigiano resta solo. Sembra spacciato. Ma dietro, il gruppo, arrivato a 1'22" ai 9 km dall'arrivo esaurisce la sua carica. Scarponi arriva tutto solo nelle stradine tortuoso della stazione sciistica austriaca. Alle sue spalle il norvegese Edvald Boasson Hagen, che in volata ha regolato a sua volta il gruppo della maglia rosa. Quindi l’australiano Allan Davis (terzo) e l’italiano Filippo Pozzato (quarto).

A seguire tutti i migliori. 

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