Giro d'Italia

Giro, l'Appennino marchigiano non crea danni Vince Gadret a sorpesa: "Dedicato a Weylandt"

Nella tappa più ondulata del Giro (144 km da Tortoreto Lido a Castelfidardo) affermazione del francese che sull'ultimo strappo anticipa e brucia i big. Dedica speciale per il ciclista belga: oggi a Gand si sono celebrati i funerali

Giro, l'Appennino marchigiano non crea danni 
Vince Gadret a sorpesa: "Dedicato a Weylandt"

Castelfidardo - Su e giù, poi vince Gadret anticipando i big. Il francese chiude a braccia alzate verso il cielo con una dedica speciale per Wouter Weylandt. Il ciclista belga caduto e morto durante questo Giro: proprio oggi a Gand si sono celebrati i funerali. "Ho pensato tutto il giorno che erano i funerali di Wouter. Anche se non sono belga la vittoria è per lui, perché siamo una grande famiglia: è stata la mia motivazione negli ultimi metri. Oggi volevo fare una grande cosa, un gesto per essergli vicino" dice John Gadret, vincitore dell'undicesima tappa Tortoreto Lido-Castelfidardo. Alle sue spalle Joaquin Rodriguez e Giovanni Visconti. Alberto Contador, quinto all'arrivo, resta in maglia rosa.

Nibali e Scarponi a vuoto Niente da fare per Vincenzo Nibali e Michele Scarponi. Il siciliano ci aveva anche provato dalla distanza: "Il mio compagno Capecchi ha fatto un bel lavoro nel finale, ma avevo il rapporto sbagliato. Però tutto sommato è stata una bella tappa veloce, mi bruciano gli occhi per l'allergia ma tutto bene. Il mio tentativo di fuga in discesa all'inizio? C'erano tanti corridori davanti, mi sono infilato, ma dietro hanno chiuso subito". Il marchigiano, che arrivava sulle strade di casa, poteva dire la sua nello strappo finale: "Mi è mancata un poco la gamba. La squadra ha lavorato bene, non ho sprintato come volevo, ma va bene così. Mi spiace perché è un arrivo che mi piaceva e perché praticamente correvo in casa".

L'addio a Weylandt "Wouter se n’è forse andato, ma resta presente in ogni singola tappa. È diventato il corridore con più supporter al Giro. Ognuno di noi vedrà il suo nome o il suo dorsale, il 108, innumerevoli volte in ogni tappa". Così la "caravona rosa" ha voluto ricordare Wouter Weylandt nel giorno in cui a Gand si sono svolti i funerali del 26enne corridore belga che ha perso la vita nella terza tappa del Giro d’Italia. "Uno striscione sulla strada, una classe di bambini, un contadino solitario, tutti così diversi ma tutti che ricordano Wouter" è il messaggio letto, a nome di tutti i corridori della corsa rosa, da David Millar. "La sua presenza in gruppo è cresciuta ogni giorno di più. Il suo ricordo ha commosso ognuno di noi e ci ha colpiti in tanti modi diversi, anche se una cosa ci accomuna tutti: la sua perdita. Il gruppo non è più lo stesso. Manca uno di noi. Ma il suo ricordo ci ha avvicinato tutti quanto non mai, non molti vi riuscirebbero. Ti rivedremo alla prossima gara. Wouter, riposa in pace".

Un minuto di silenzio è stato osservato prima della partenza e il parroco di Tortoreto Lido ha benedetto il gruppo dei partenti.

Commenti