Cronaca locale

Giuliano Boccali racconta il pianeta India tra mito e poesia

L’indologia è una delle più entusiasmanti avventure dell'anima poiché al fondo della cultura indiana c’è una ricerca dell'assoluto trascendente che tuttavia non sa, e non vuole, prescindere dalla ricchezza della vita. Grande interprete di questo sentimento culturale in cui sacro e profano costituiscono una perfetta continuità, Giuliano Boccali è autore di libri sempre preziosi. Indologo presso l'Università degli Studi di Milano, Boccali ha pubblicato di recente due testi, uno per Laterza (Suggestioni indiane, 15 euro), raccolta di saggi che spiega l'India di ieri e di oggi ricorrendo spesso al racconto, al potere del mito e delle leggende, e l'altro per Marsilio (Poesia indiana classica, 14.50 euro). Quest'ultimo, in una nuova edizione riveduta e ampliata, porta anche la firma dell'indologo svedese Siegfried Lienhard, ma Boccali vi fa la parte del leone. Sue sono le raffinate traduzioni dal sanscrito che compongono l'antologia, sua l'introduzione magistrale che costituisce un compendio di storia della poesia classica indiana e delle tecniche compositive. L'originalità, spiega Boccali, non è un problema che angusti la mente dell'artista in India poiché ogni composizione poetica si rifà a modelli classici che vengono costantemente reinterpretati. Nella parte dedicata alle poesie si trova l'India con la sua immutabilità sostanziale che cavalca i secoli e le ere, le sue tensioni mistiche e le sue impennate erotiche. Ecco frammenti di opere diversissime che compongono una raccolta omogenea, dall'epica del «Mahabharata» i cui possenti eroi agiscono in armonia con la legge cosmica o, al contrario, desiderano per egoismo rovesciarla, alla poesia d'amore dove incontriamo condannati a morte che ricordano la propria amata, certi di portare nella vita successiva quell'immagine struggente.

Non occorre amare l'India per gustare questo libro, ma amare la poesia e l'universalità dell'esperienza estetica, quella sospensione delle regole spazio-temporali simile a un'estasi mistica che della poesia indiana costituisce il requisito per eccellenza.

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