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Giustizia, Berlusconi accelera: "Riforma pronta"

Pressing del premier sulla riforma della Giustizia: "In Cdm entro dieci giorni". Poi assicura: "E' stata sottoposta a tutte le forze politiche presenti in parlamento per trovare un accordo definitivo"

Giustizia, Berlusconi accelera: "Riforma pronta"

Catania - "La riforma della giustizia è praticamente già completata con un suo articolato". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, assicura che sarà presentata al Consiglio dei ministri la settimana prossima: "E' stata sottoposta a tutte le forze politiche presenti in parlamento per trovare un accordo definitivo". Anche il Guardasigilli Angelino Alfano ribadisce che il governo è a buon punto: "Stiamo lavorando a una riforma della Costituzione che va scritta con la dovuta ponderatezza, e noi crediamo di poter portare a compimento un buon lavoro che abbia come scopo quello di rendere più giusto il processo italiano, più funzionante la giustizia, più garantiti i cittadini, autonomi e indipendenti i magistrati giudicanti e inquirenti".

Le riforme al vaglio del Cdm La prossima settimana presenteremo in cdm la riforma della giustizia, che è già ultimata. "Abbiamo lavorato con le forze del parlamento per un accordo preventivo", assicura il Cavaliere spiegando che sarà accompagnata dalle riforme della sicurezza e del fisco. In particolare, puntualizza il presidente del Consiglio, "sull’immigrazione stiamo lavorando molto bene con l’Europa per far sì che non ci si debba assumere noi il carico dei rapporti con gli Stati transfrontalieri ma sia l’Europa a interessarsi del problema e a intervenire per una soluzione definitiva di questo problema".  

L'intervento sulle intercettazioni Berlusconi ribadisce: il Governo interverrà sulle intercettazioni. L’occasione è l’incontro al Tesoro con le parti sociali: il premier vorrebbe raccontare una battuta sulla scelta dei siti per le centrali nucleari, ma si trattiene: "L’ho promesso a Letta...". Ma poi si sfoga, con il riferimento ai video pubblicati sui siti nelle scorse settimane: "Non si può più dire neanche in privato perchè coi telefonini si registra tutto... Non so come voi vivete la vita - dice ai rappresentanti delle parti sociali - ma non si può più parlare al telefono e si moltiplicano gli appuntamenti. E' incredibile un Paese dove non hai più la sicurezza dell’inviolabilità delle tue conversazioni al telefono. Anche questa - promette - è una cosa a cui dovremo rimediare".

L'autonomia della magistratura Per il ministro Alfano, la riforma della giustizia portata avanti dal governo "non avrà nessuna istanza di ritorsione nei confronti della magistratura, come la sinistra pregiudizievolmente afferma". "Noi ribadiremo, e se possibile rafforzeremo, l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, sia inquirente sia giudicante", ragiona il Guardasigilli spiegando che la riforma sarà sviluppata "in un quadro di maggiore efficienza del sistema, di maggiore effettiva parità tra accuse e difesa e di un contesto in cui ad un organo più indipendente e meno corporativo non legato ai giochi di corrente della magistratura potrà essere anche esercitata la giustizia disciplinare".

La posizione dei finiani "Non è una novità, Futuro e libertà ha tenuto una posizione coerente con ciò che aveva sempre detto - continua il titolare del dicastero di via Arenula - la tutela della serenità dello svolgimento delle funzioni di alcuni alte cariche che è un valore riconosciuto anche dalla Corte costituzionale".

"In questo senso riteniamo di aver seguito la strada che il Parlamento aveva tracciato - continua Alfano - cioè la legge che aveva ed ha un valore transitorio, il cosiddetto legittimo impedimento, nelle more della quale si potrà approvare una legge costituzionale che affermi un principio che è presenti in tanti altri ordinamento stranieri".

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