Nautica

Il gotha delle grandi firme discute di "nautica futura"

Il Forum "Forma e funzione". Concluso il boom del settore, occorre guardare all’efficienza, funzionalità, impatto ambientale e allo sviluppo tecnologico

Il gotha delle grandi firme
discute di "nautica futura"

di Andrea Dini

Napoli - Il gotha dell’architettura, ingegneria e design nautico attorno a un tavolo per un confronto su «Forma e Funzione» e per interrogarsi sulla «Nautica del Futuro». Al forum - moderato da Franco Michienzi, direttore di Barche - organizzato durante il «Nauticsud» di Napol, hanno partecipato tredici personaggi provenienti da vari settori. Disposti in «semicerchio», c’erano Ceccarelli, Lenzi, Gregori Grgic, Acampora, Zuccon, Lenard, Garroni Carbonara, Buttiglieri, Buzzi, Guida, De Simoni e Micheli. Tutti nomi associati ai principali brand ma che, con percorsi differenti, hanno firmato la nautica degli ultimi vent’anni e firmeranno anche quella del futuro. Un dibattito su un tema annoso che spazia dal ruolo e autonomia di chi le imbarcazioni le concepisce, affrontando dei percorsi di sviluppo, sia architettonici sia ingegneristici, a chi risponde alle esigenze di cantieri e armatori, fino alla formazione che oggi, grazie al supporto della tecnologia, consente di operare in un settore cosi complesso come quello della nautica da diporto. Il mix delle competenze presenti ha generato un interessante dibattito e un confronto serrato e incisivo. La nautica del futuro dovrà innanzitutto trarre lezione dalla propria esperienza sviluppata anche nell’ormai concluso boom del settore. Quindi dovrà occuparsi di efficienza, di funzionalità, di reale impatto ambientale, ma decisamente orientata verso la ricerca e lo sviluppo tecnologico. Una nautica, in breve, che almeno in Italia dovrà svestire i panni di «giocattolo» per pochi eletti e diventare un modo di vivere il mare alla portata di tutti, senza barriere, preconcetti, esibizionismi. Vedremo sicuramente imbarcazioni con design meno aggressivi per durare di più anche in termini di estetica. Ma è necessario un giusto equilibrio tra chi le barche le produce - e quindi ha nella fase commerciale uno degli obiettivi primari - e il mercato stesso, per far sì che il settore possa riprendere uno sviluppo omogeneo. Il mondo della nautica non ha «barriere d’ingresso» per chi vuole intraprendere nel settore. Tuttavia negli ultimi 5 anni molti nuovi player - con soli obiettivi commerciali - hanno avuto un impatto negativo anche sugli aspetti estetici e progettuali. Mortificando l’opera di chi la nautica la fa con esperienza e passione. Dal forum un appello: questo particolare mondo dell’eccellenza ha bisogno di regole, anche etiche.

Solo così il settore può svilupparsi al meglio anche in termini di «Forma e Funzione».

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