Cultura e Spettacoli

Grandi teatri, negli abbonamenti battono ancora gli stadi di serie A

Nella stagione appena conclusa gli spettatori sono calati del 10 per cento ma gli appassionati della prosa non hanno disertato gli spettacoli preferiti. Il record dei biglietti comprati a carnet spetta allo Stabile del Friuli

Nonostante la crisi e una riduzione complessiva degli spettatori valutata attorno al 10% nella stagione appena conclusa i grandi teatri italiani, a cominciare dal Diana di Napoli, il Rossetti di Trieste, l'Eliseo e il Sistina di Roma, non hanno conosciuto una flessione degli abbonamenti e hanno appena lanciato le nuove campagne per il 2009-2010.
C'è chi nota, poi, che hanno più abbonati di varie squadre di calcio anche di serie A. È del resto dal 2001, con l'uscita dei dati Siae relativi all'anno precedente, che gli italiani hanno scoperto di spendere più per andare teatro e musica che non per lo stadio.

Alla voce attività teatrali e musicali, corrispondeva allora una spesa del pubblico pari poco più di 731 miliardi (solo la prosa, la rivista e il musical sono costati quasi 316 miliardi). Per il calcio la spesa è stata inferiore ai 450 miliardi (serie A, B, incontri internazionali 340 miliardi, altri 110 circa per tornei minori).
Oggi il Rossetti, Stabile del Friuli Venzia Giulia, il teatro con più abbonati in Italia, ne dichiara poco meno di 12.900 nella stagione chiusa da poco e oltre 192.000 spettatori in totale. Il Diana ha registrato 152.000 presenze complessive e aveva circa 10.000 abbonati. A Roma il Sistina ha quasi il doppio di pubblico, circa 3.000 mila, ma meno abbonamenti, che si avvicinano ai 7.500, esattamente quanti ne denuncia l'Eliseo, che, tra sala grande e Piccolo, vanta 170.000 mila presenze.

Il Rossetti ha un'ampia di gamma di abbonamenti che cerca di venire incontro a tutte le necessità (e possibilità economiche) del pubblico. Gli abbonamenti sono di sette tipi che vanno da sei a 42 spettacoli, più uno con turno e posto libero per tutti gli appuntamenti. Ci sono poi offerte per gli under 21 e per gli universitari under 25.

Da oltre dieci anni il teatro Diana, gestito dalla famiglia Mirra da circa 70 anni, presenta due diversi cartelloni, un abbonamento di tipo tradizionale, «Palcoscenico» con 9 spettacoli, e il «Quadrifoglio» con 4 spettacoli più innovativi. Il teatro napoletano intende essere poi una realtà aperta ai giovani e ai problemi quotidiani. Di qui gli spettacoli per l'infanzia e la gioventù come quello dedicato a Giancarlo Siani e alle vittime di camorra, all'immigrazione e all'intolleranza, e quest'anno dedicato al tema del disagio provocato dalla crisi economica. «Non serve far vedere a un giovane uno spettacolo di Pirandello calandoglielo dall'alto - spiega la Mirra -, è più produttivo offrirgli esempi sui quali può riflettere e dai quali può trarre insegnamento».
Anche l'Eliseo fa una politica che aiuti il pubblico a avvicinarsi al teatro e offre abbonamenti differenziati, carnet di biglietti a data libera, sconti per gli under 26 e gli over 65, oltre a un cartellone che si rivolge anche alle scuole con spettacoli di qualità in mattinata, come quello shakespaeriano di Giancarlo Sepe. C'e anche una card, per chi si abbona prima dell'estate, che permette di portare amici a teatro con lo sconto.

Il Sistina, invece, ha una politica più rigida e offre tre tipi di abbonamento, uno da sette spettacoli, uno da sei e uno da cinque, sempre con titoli predefiniti.

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