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Grasso: "Auto-arsenale? Sembra intimidazione"

In manette a Reggio Calabria Francesco Nocera, carrozziere pregiudicato "vicino a una cosca della 'ndrangheta". Aveva denunciato il furto dell'auto sulla quale sono state trovate armi ed esplosivo. Il procuratore antimafia: "

Grasso: "Auto-arsenale? Sembra intimidazione"

Reggio Calabria - Un arresto. A tempo di record. I carabinieri hanno arrestato per favoreggiamento Francesco Nocera, un carrozziere pregiudicato, titolare dell'officina Eurofficina, che ieri aveva denunciato il furto dell’auto sulla quale ieri, in occasione della visita del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,erano state trovate armi (due fucili e due pistole) ed esplosivo. L’auto si trovava nell’officina del carrozziere da diversi giorni. L’uomo ne aveva denunciato il furto in mattinata, un’ora e mezza prima del ritrovamento. Gli investigatori ritengono che il carrozziere, persona considerata contigua alle cosche, avesse prestato la macchina per un’azione criminale che non avrebbe nulla a che vedere con la visita del capo dello Stato a Reggio. L’auto sarebbe poi stata frettolosamente abbandonata perché la zona stava per essere sottoposta ai controlli per l’arrivo di Napolitano. Il proprietario dell’auto risulta al momento ignaro di quanto era accaduto al suo veicolo.

Le indagini Le armi e i due ordigni che erano sull’automobile trovata ieri dai carabinieri lungo una via distante circa 500 metri dal percorso seguito dal presidente della Repubblica dovevano servire "per un’azione delittuosa di tipica matrice ’ndranghetistica interrotta dalla consistente presenza di forze dell’ordine in quella zona". È quanto ha riferito il comando provinciale di Reggio Calabria dei carabinieri. Sulla vettura, una Fiat Marea di colore nero, parcheggiata lungo via Ravagnese, sono state trovate armi (due pistole e due fucili) e due bombe dotate di miccia, insieme a due litri di gasolio, tre passamontagna e guanti in lattice. L’autovettura, aperta perchè le sicure non erano inserite, con il finestrino lato guida abbassato di circa dieci centimetri, con i tergicristalli fermi in posizione intermedia e chiavi non inserite, era stata abbandonata, secondo gli investigatori, in maniera frettolosa in una zona ove sono operative cosche della ’ndrangheta. Le armi erano con il colpo in canna e gli ordigni erano pronti all’uso per un’azione delittuosa.

La denuncia Il furto dell’autovettura era stato denunciato lo stesso giorno da Francesco Nocera, titolare dell’officina Eurofficina. Nocera ha riferito nella denuncia, presentata agli uffici del comando stazione carabinieri di Reggio Calabria rione Modena, di aver subito il furto del veicolo, nella stessa mattinata, dopo averlo parcheggiato in piazza Garibaldi. Oltre alla potenzialità delle armi rinvenute e alle modalità del loro approntamento, a dare una chiara connotazione ’ndranghetista della vicenda, riferiscono ancora i carabinieri, concorrono sia la personalità di Nocera, sia i suoi rapporti con esponenti della criminalità organizzata locale.

Grasso: "Sembra un'intimidazione" "L’auto con l’esplosivo ritrovata ieri a Reggio Calabria non sembrava pronta a esplodere ma, piuttosto a intimidire anche perché è stata piazzata durante un grande spiegamento di forze dell’ordine per la visita a Reggio Calabria del capo dello Stato. Come a dire: guardate cosa riusciamo a fare proprio sotto i vostri occhi". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso. Secondo Grasso questa intimidazione è una "fibrillazione della ’ndrangheta, una reazione nervosa alla cattura di latitanti e all’aggressione dei beni mafiosi come il sequestro del Cafè de Paris a Roma". Il procuratore ha chiarito: "Certamente non parlerei di una reazione dettata dalla paura, ma senz’altro di una sofferenza per la lotta che lo Stato sta conducendo nei confronti dei clan".

Grasso ha ricordato però che "non bisogna dimenticare anche le altre mafie e occorre saper dosare l’utilizzo delle forze di contrasto, sul territorio, che non bastano mai".

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