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Grosso amaro: gol e infortunio «Siamo sempre sotto accusa»

Il tecnico si aggrappa alla sosta: «Conto di recuperare tutti e non continuiamo a fare drammi: le tre punte sono state un test. Da Figo in giù, tanti erano stanchi»

Andrea Frigo

da Cagliari

Benedetta sosta! L'Inter chiude a Cagliari un ciclo non proprio fortunato, tra infortuni, squalifiche ed eurodelusioni, e il suo allenatore, Roberto Mancini, tira un sospiro di sollievo, dopo il pari in rimonta a Cagliari, per l'arrivo della pausa che gli consentirà di recuperare gli infortunati, Crespo compreso, uscito dal campo dopo mezz'ora al Sant'Elia. Prende il punto e se lo porta a casa senza fare drammi, il Mancio. Incalzato dai cronisti sulle scelte iniziali e su quella sostituzione, nei minuti finali, di Adriano (che sembra non aver gradito) il tecnico nerazzurro non fa una piega. «Usciamo con undici punti in classifica da un mese di partite difficili, non mi sembra un dramma. E dico così perché anche le sconfitte di Champions sono state presentate come dramma, quando invece l'unico problema è aver giocato due volte in dieci.
«Il tridente? Non mi interessa più di tanto se si dice che faccio esperimenti. Avevo anche altre soluzioni, ma dovevo tener conto della stanchezza di giocatori impegnati ogni tre giorni, come Figo, e ci mancavano centrocampisti centrali. Qualcosa dovevo fare, mi sembrava il momento giusto per provare il tridente, che secondo me è andato bene fino all'infortunio di Crespo». E a proposito del ko, non dovrebbe trattarsi di un infortunio grave: «Spero di riaverlo dopo la sosta».
E quella sostituzione di Adriano al 41' della ripresa? «Adriano era stanco e in quel momento mi serviva un giocatore rapido come Gonzalez, uno che di solito entra subito in partita, per sfruttare le palle giuste. Adriano può fare di più, come tutti gli altri del resto. Era nervoso? Anche io lo sono quando perdo o pareggio, ma di sicuro non faccio cambi per fare male alla squadra».
Mancini insiste. Sostiene di aver visto una buona Inter, soprattutto all'inizio. «Siamo stati bravi sino al gol del Cagliari. Mi sono arrabbiato perché perdevamo troppe palle sugli esterni e perché in occasione del loro gol nessuno ha seguito il movimento di Colucci. Ma non stavamo andando male, le nostre occasioni le abbiamo create, in porta siamo arrivati in diverse occasioni. Ripeto, stiamo pagando le molte assenze, ma con la sosta recupereremo qualcuno. Il nostro campionato è più che positivo, se si considera che abbiamo giocato tre volte in trasferta, e a Roma e Firenze. E poi con il Cagliari non era facile: è un'ottima squadra, con un bravissimo allenatore e degli attaccanti straordinari. Il pari va bene».
Nonostante il gol, Fabio Grosso non riesce a sorridere. Dopo l'espulsione in Champions con il Bayern, contro i sardi è uscito zoppicante e ora è a rischio la convocazione azzurra. «Un terreno di gioco strano, con l'erba alta, scivoloso, pesante. Speriamo non sia niente di grave. Le critiche? È normale, ogni tre giorni finiamo sul banco degli imputati, ma la stagione è lunga. Siamo sotto gli occhi di tutti, lo sappiamo. Ma se iniziamo ad ascoltare le critiche... Il fatto è che noi stessi sappiamo di dovere fare qualcosa di più».
Dopo il gol, il terzino campione del mondo è stato ripreso dalle telecamere mentre lanciava messaggi polemici verso la panchina. Uno sfogo contro l'allenatore? «No - ha precisato -, non ce l'avevo con nessuno, è stato un gesto istintivo per scaricare la tensione del momento».
In casa cagliaritana esultano per il pari. La prima vittoria non è ancora arrivata, ma questo è un punto che vale oro. «Ottima prestazione - sentenzia felice Marco Giampaolo -. Stiamo migliorando di partita in partita, ci mancano i 3 punti, ma arriveranno presto. Contro l'Inter siamo stati molto ordinati, con un atteggiamento fisico e tattico perfetto. È un'ulteriore iniezione di fiducia». Soddisfatto anche Esposito: il gol non è arrivato, la prestazione sì. «Peccato, ho avuto l'occasione per il 2-0. Ho pagato un attimo di indecisione, sul passaggio di D'Agostino non sapevo se stoppare o tirare di prima.

Poi la palla ha fatto uno strano rimbalzo, ho tirato ma il portiere è stato bravo a respingere».

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