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Gubbio rispolvera il medioevo. Un salto indietro nel tempo

Alla scoperta dei barbari In 5 giorni oltre cento eventi tra feste, rievocazioni e lezioni di storia che incrociano temi contemporanei

Gubbio rispolvera il medioevo. Un salto indietro nel tempo

Tempi bui? Sì, forse, ma in fondo nemmeno troppo. E no, non stiamo parlando dei nostri, di tempi, ma di quelli della cosiddetta Età di Mezzo, quel Medioevo tanto vituperato nell'immaginario collettivo e che invece riserva più di una sorpresa e tutto sommato non è così lontano da noi, nel bene e nel male. Del resto, che le scoperte di quei tempi abbiano cambiato il mondo lo ha spiegato bene Umberto Eco: «Il Medioevo inventa tutte le cose con cui stiamo ancora facendo i conti, le banche e la cambiali, l'organizzazione del latifondo, la struttura dell'amministrazione e della politica comunale, le lotte di classe e il pauperismo, la diatriba tra Stato e Chiesa, l'università, il terrorismo mistico, il processo indiziario, l'ospedale e il vescovado, persino l'organizzazione turistica: sostituite le Maldive con Gerusalemme e avete tutto, compresa la guida Michelin». Insomma, mille anni che rappresentano il crogiolo della nostra civiltà, dieci secoli in cui sono nate le lingue europee, le nazioni, le banche e le università. In cui si sono sviluppate le esplorazioni oceaniche e le prime sperimentazioni meccaniche. Un'età di innovazioni continue e di scoperte scientifiche: dalla ruota idraulica al mulino a vento, dalla bussola agli orologi meccanici, dalla forchetta, la pasta e il salame ai numeri arabi e al nome delle note musicali.

E a farci scoprire tutto questo e molto altro ancora ci penserà il Festival del Medioevo in programma a Gubbio dal 26 al 30 settembre, che anche per la sua quarta edizione incrocia le grandi questioni del mondo contemporaneo. Non a caso il tema di quest'anno è «Barbari. La scoperta degli altri». Ed ecco allora il racconto delle grandi migrazioni, della difesa dei confini, dell'identità di quegli individui e di quei popoli diversi da noi, quelli che parlano lingue strane e appaiono come nemici. Un viaggio, una scoperta, tra l'alterità e l'identità, tra l'amico e lo straniero, per raggiungere una meta o superare le separazioni. Un appuntamento, quello con il Festival, insieme colto e popolare, con più di cento eventi e oltre duecento protagonisti tra storici, scrittori, artisti, architetti, scienziati e giornalisti in una formula ben lontana da feste medievali e rievocazioni, che tuttavia non mancheranno. Nel fitto programma della cinque giorni ci saranno così le «Lezioni di Storia» presso il Centro Santo Spirito, ex monastero del XIII secolo, durante le quali i maggiori storici italiani ed europei parleranno appunto dei Barbari, dagli Alemanni ai Vandali, dai Pitti agli Unni e delle loro migrazioni, del dominio dei Longobardi piuttosto che della civiltà di Bisanzio.

Così come in programma ci sono la Fiera del Libro Medievale e l'evento «Miniatori e calligrafi dal mondo»: un incontro tra Medioevo e futuro in un appuntamento dedicato alla moderna arte amanuense, un omaggio indiretto a Steve Jobs che nella scuola del calligrafo Palladino apprese i segreti dei caratteri, l'eleganza dei segni e i messaggi subliminali del design che poi trasferì ai «font» del Mac. E poi ancora anteprime della stagione televisiva di RAI Storia, un appuntamento culturale dedicato alla vita quotidiana nelle città italiane dei secoli XI-XV, la mostra «Gubbio al tempo di Giotto», approfondimenti con focus e tavole rotonde tra cui la «Tolkien session 2018», che esplora il mondo dell'autore de «Il Signore degli Anelli», nonché spettacoli e appuntamenti serali. Infine il Fuori Festival, viaggio tra musica e filosofia nel chiostro del complesso monumentale di San Pietro. Una grande lente sul passato per capire meglio il presente. E per provare a vedere con occhi nuovi quell'Età di Mezzo che tanto somiglia alla nostra. (per il programma completo: www.festivaldelmedioevo.

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