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La guerra di Hugh Grant al News of the World vinta da una bambina

Da anni l’attore lotta contro "News of the World", ma solo grazie alla triste storia di Milly Grant la spunta. I genitori della ragazza accompagnati dalla star in visita a Cameron. L’acquisizione di BSkyB da parte di Murdoch sempre più lontana

La guerra di Hugh Grant  
al News of the World 
vinta da una bambina

La star e la ragazzina. Il vip e la persona normale. L’uomo potente e l’adolescente indifesa. Il paradosso è questo: Milly fa vincere Hugh. La teenager rapita e uccisa da un maniaco ormai nove anni fa, fa vincere l’attore da venti milioni di dollari a film. Ieri Hugh Grant ha accompagnato i genitori di Milly Dowler dal premier David Cameron, anche lui turbato - e sfiorato - dallo scandalo delle intercettazioni fuori controllo che ha scioccato la Gran Bretagna. E che sta facendo tremare l’impero di Rupert Murdoch, il tycoon australiano ormai costretto a un braccio di ferro per l’acquisizione di BSkyB, il business ormai a portata di mano che inseguiva da anni. E che invece ora appare più lontano. Ieri il magnate ha annullato la promessa di vendita di SkyNews, condizione ritenuta necessaria per l’acquisto della piattaforma satellitare.
Per Grant invece, ieri è stato il trionfo finale, il coronamento di una campagna, anch’essa iniziata parecchio tempo fa. Quasi una crociata. Contro i paparazzi, i giornalisti pettegoli, i tabloid di gossip. Soprattutto: contro News of the World, che finalmente ha chiuso. Una vendetta perseguita con tenacia e freddezza, la sua. Coltivata fin da quando, nel ’95, fu arrestato perché scoperto in macchina con la prostituta Divine Brown. E punteggiata da continui atti d’accusa, comprese le frequenti scazzottate con fotografi e reporter, contro il «sistema dei tabloid». Per incastrare la cricca del giornale che, in combutta con alcuni poliziotti corrotti, ha spiato migliaia di persone la star di Notting Hill ha a persino recitato una parte fuori copione. Il romantico imbranato, lo scapolone indomabile, il marito fedifrago di tante commedie, si è trasformato in un gelido 007 quando, nell’aprile scorso, si è fortunosamente imbattuto in Paul McMullan del News of the World. Un segno del destino, ha pensato Grant. Così, munito di micro-registratore, si è infilato nel pub dell’ex caporedattore del pettegolo settimanale. Dove gli è bastato pizzicare le corde giuste per farsi spifferare dall’ignaro reporter i retroscena del sistema di spionaggio architettato dai capi del NotW. Il giorno dopo la bobina era sul tavolo del giornale concorrente, il New Statesman. Un documento-bomba. Una conferma dall’interno della storia. Tutti spiati: vip, calciatori, politici, membri della corte britannica, vittime degli attentati dell’11 settembre, parenti di militari morti in Iraq e in Afghanistan. Una grande cricca senza scrupoli. Con collusioni tra giornalisti, detective e politici. Che ascoltavano per avere informazioni e pubblicarle in anticipo. Nell’auricolare c’erano soprattuto i vip. Niente, fino a pochi giorni fa, faceva sospettare che lo fossero anche very normal person. Come la tredicenne Milly Dowler, scomparsa da mesi. E monitorata con un sistema di hackeraggio che, cancellando i messaggi nella segreteria del cellulare, ha fatto credere ancora in vita, illudendo i genitori e fuorviando gli investigatori. Insomma, creando una realtà virtuale sulle spalle di una ragazzina già stata ammazzata da mesi.
È stata la sua tremenda storia a far precipitare tutto. E a scatenare l’indignazione dell’opinione pubblica. Perché, fino al 5 luglio era tutto noto. Tranne la storia di questa tredicenne. Che ha scioccato gli inglesi e provocato la reazione a catena. Facendo saltare il banco e scattare gli arresti. Bruciando una testata da tre milioni di copie e con 168 anni di storia. E minando la solidità di News International che la pubblica. È stata la storia di Milly a mettere in discussione la trasparenza di Cameron, di cui l’ex direttore Andy Coulson, ora agli arresti, era stretto collaboratore. È stata quella teenager ammazzata nel 2002 a costringere lo «Squalo» a abbandonare la magione di Sun Valley e, con i suoi 80 anni, a fiondarsi a Londra per vedere le carte di persona. È stata quella ragazzina.
Già.

Dove non ha potuto il ricco, famoso e vivo, Grant, ci è riuscita la fragile, e defunta, Milly.

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