Roma

Guerra tra sport: il basket «sfratta» il volley

La società di pallavolo è costretta a rinunciare perché è troppo caro l’affitto del Palazzetto di viale Tiziano

Guerra tra sport: il basket «sfratta» il volley

Gli ingredienti per una commedia degli equivoci ci sono tutti. Pallacanestro e pallavolo come Romolo e Remo. Entrambe sotto la lupa capitolina, con la seconda che soccombe all’ombra della prima. Perché c’è una squadra, la M Roma Volley, che nonostante la semifinale-scudetto, la finale di Coppa Italia e la vittoria della Coppa Cev (la Uefa del volley) il prossimo anno non si iscriverà al massimo campionato. Il motivo? Troppo salato l’affitto del Palazzetto di viale Tiziano, uno degli impianti di proprietà comunale che erano stati affidati dal Campidoglio al Coni sulla base del protocollo d’intesa stipulato nel 1997. Un affitto da 7500 euro a partita (più 20mila per la Coppa Cev) che la squadra del presidente Massimo Mezzaroma versava proprio alla Pallacanestro Virtus Roma spa. Ovvero la popolare Lottomatica seconda in campionato, che ha avuto a sua volta in concessione dalla Coni Servizi il palazzetto del Flaminio fino al 2010: con una proroga di due anni cioè rispetto alla scadenza dell’attuale contratto (30 giugno 2008) che prevedeva una somma annuale di 120mila euro.
Nulla di strano se non fosse che la società di basket capitolina, che utilizza la struttura di viale Tiziano per gli allenamenti disputando gli incontri al Palalottomatica, è stata l’unica ad aver ottenuto il rinnovo della locazione. Il 22 maggio di quest’anno infatti, per tagliare i costi la Coni Servizi ha restituito gli impianti finora gestiti al Campidoglio, che ora provvederà ad affidarli direttamente alle varie federazioni. Prima di riconsegnare le chiavi al Comune, tuttavia, il Coni ha concesso in extremis una proroga di due anni alla Virtus, motivandola con la necessità di compensare i costi sostenuti dalla società di basket per la riqualificazione dell’impianto. Ma proprio il palazzetto di viale Tiziano, secondo Mezzaroma, sarebbe dovuto diventare la grande casa della pallavolo entro la fine del 2008 in virtù di accordi presi in precedenza con l’amministrazione comunale: un progetto che ora è sfumato, specie dopo la proroga accordata al basket.
Così, davanti alla prospettiva di un’altra stagione in affitto a costi ritenuti ancora troppo elevati, la M Roma Volley ha dovuto alzare bandiera bianca, iscrivendosi in extremis in A2 e con ambizioni e rosa molto ridimensionati. «Se hai un sogno in questa città te lo fanno morire pian piano - ha dichiarato un amareggiato Mezzaroma lo scorso 12 giugno -, levandoti l’acqua un goccio alla volta. In questi mesi ho sentito solo tante parole, mille promesse, anche da parte dei possibili sponsor, ma mai nulla di concreto. E allora non mi è sembrato serio continuare così, senza un impianto dove giocare e senza la collaborazione di sponsor». La commedia ha così il suo epilogo amaro: il basket salvaguarda i suoi interessi ma il volley muore, proprio mentre altri sport capitolini stanno per avere le strutture in concessione diretta dal Campidoglio. «Trovo assurdo - commenta il consigliere comunale del Pdl, Antonello Aurigemma - che la Capitale si privi di una realtà come la M Roma Volley.

Faremo di tutto per riportare Roma nel grande scenario della pallavolo».

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