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Gugliotta lascia il carcere: un agente è indagato

Alla luce di quanto emerso dal filmato, Gugliotta è stato vittima di un "atto arbitrario" di un poliziotto che l’ha colpito. Ora l'agente è indagato per lesioni volontarie. Vito: "Evitare processi sommari. Il ministero dell’Interno pronto a costituirsi parte civile" 

Gugliotta lascia il carcere: un agente è indagato

Roma -  Il gip di Roma, Aldo Morgigni, ha disposto la scarcerazione di Stefano Gugliotta, il giovane aggredito da un poliziotto e arrestato il 5 maggio scorso dopo la finale di coppa Italia, Inter-Roma. Secondo l’impostazione della procura, alla luce di quanto emerso dal filmato diffuso anche su Youtube, Gugliotta è stato vittima di un "atto arbitrario" di un poliziotto che l’ha colpito. Alla base della decisione del magistrato la mancanza delle esigenze cautelari, fermo restando la sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale. È stato iscritto nel registro degli indagati il nome del poliziotto che ha sferrato il pugno al giovane.

Al vaglio la posizione di un secondo poliziotto La decisione dell’iscrizione sul registro degli indagati dell’agente è stata presa martedi sera, dopo che il poliziotto era stato sentito. Al vaglio degli inquirenti c’è anche la posizione di un secondo agente.

Lo sfogo del padre "Non ce la faccio più. Da oggi non voglio più mangiare nè bere", aveva detto Gugliotta. "Siamo arrabbiati - raccontava il padre - non vediamo l’ora che esca. Come fanno a difendere delle persone accusando mio figlio?". Poi, nel pomeriggio, la fine della sofferenza. 

Molto nervoso "Stefano è nervoso, ha dei tic e si sta facendo dare delle gocce per poter dormire. Non sa cosa sta succedendo, è confuso e molto, molto provato", aveva dichiarato la madre del ragazzo. I genitori erano andati, insieme alla zia e alla cugina di Stefano, davanti al carcere di Regina Coeli.

Maroni: "Se qualcuno ha sbagliato pagherà" Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha promesso chiarezza sul caso di Stefano. "La storia della polizia - ha detto in un'intervista ad Avvenire - è la storia di chi ha saputo colpire anche al proprio interno chi sbagliava. È stato sempre così. E lo sarà ancora. Ma guai correre. C’è una inchiesta interna che ne l giro di pochi giorni arriverà a conclusioni: se qualcuno ha sbagliato pagherà duramente, ma...". Quel ma il ministro lo precisa così: "Domenica la polizia ha seguito ottanta eventi sportivi, ha controllato 13mila ultras... C’è un episodio da chiarire e sarà chiarito ma un tempo c’era chi strillava ’poliziotto basco nero il tuo posto al cimiterò... Io quel clima non voglio più respirarlo".

Vito: Viminale pronto a costituirsi parte civile "Qualora venissero accertate, al termine delle indagini, responsabilità penali nei confronti di uno o più appartenenti alle forze dell’ordine, il ministero dell’Interno si costituirà parte civile". Lo ha annunciato nel corso del question time alla Camera il ministro per i Rapporti con il parlamento, Elio Vito, rispondendo ad una interrogazione del Pd.

Ma niente processi sommari "Il governo - prosegue Vito - auspica una rapida conclusione degli accertamenti, ma tenuto conto che la responsabilità penale è personale, sono da evitare processi sommari e attacchi indiscriminati alle forze dell’ordine che svolgono quotidianamente il difficile compito della gestione dell’ordine pubblico con professionalità e sacrificio".

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