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Habanero e cioccolato Nei mercati dello Yucatan inseguendo i fenicotteri

Dalla coloniale Mérida alle comunità Maya Un paradiso di sapori e tesori archeologici che arriva fino alle mangrovie e ai Caraibi

Elena Pizzetti

Il sorbetto al mango ha tutta la bontà della freschezza e dell'esperienza. E' dal 1907 che la Sorbeteria Colón di Mérida ristora con i suoi capolavori ai frutti tropicali come la guanabana e il mamey, ma anche all'elote, il mais, sacro per i Maya così come lo era il cioccolato. Da gustare sotto gli ombrosi portici che si affacciano sullo Zócalo, Plaza de la Independencia, con la sua importante Cattedrale e il Palazzo del Governo, magari di domenica, mentre è di scena l'Harana, il ballo tipico. Movimenti tessuti di eleganza e distinzione nel candore dei vestiti: rigorosamente bianchi, con ricami floreali accesi per le donne che indossano l'Huipil, il costume tipico. Diffusissimo, tanto che Mérida ha conquistato il soprannome di «città bianca». Luogo di antichi fasti che derivavano dal commercio di henequén, un'agave dalla quale si produceva una fibra poi abbandonata con l'arrivo di quelle sintetiche. Così, lungo il Paseo Monteyo, sfilano importanti dimore coloniali e nei dintorni si trovano imponenti haciendas. Come l'Hacienda Teya, dove assaggiare la Sopa de Lima (brodo di pollo, tortilla e lime) e l'amatissima Cochinita Pibil: maiale con salsa di semi di achiote cucinato sottoterra, il tutto innaffiato da fresca Agua de sabor (molto dissetante quella di chaya, simile allo spinacio). Altro tipo di esperienza all'hacienda Yaxcopoil (www.yaxcopoil.com), lungo la strada che da Mérida porta a Uxmal: centro di produzione dell'henequén, dove lavoravano 400 persone e il proprietario batteva moneta, è oggi un autentico museo a cielo aperto. E' un tuffo nella pace la Riserva della Biosfera di Celestún, con le sue mangrovie tra le quali si trovano pozze di acqua cristallina, e il delicato spettacolo delle colonie di fenicotteri rosa.

Nella penisola dello Yucatán il legame tra natura, religione e storia è un intreccio ancora vivo. Lo si coglie tuffandosi in un cenote, in lingua Maya «occhio della terra», una delle tantissime cavità calcaree con il tetto collassato, dove si sono create piscine naturali. Considerati sacri dai Maya perché porte verso l'inframondo, possono essere spettacolari come quello di Ik-Kil, o più piccoli ma suggestivi come nella comunità Maya di Esmeralda, dove lo sciamano brucia erbe profumate, invoca la buona fortuna e chiede il permesso di tuffarsi nel blu iridescente. Erano luoghi di culto le grotte di Lol-Tun (fiore di pietra), dove due colonne suonano come autentici diapason e sono frequentati dai Maya alcuni mercati, come quello di Uman a 20 km da Mérida, ideale per fare incetta di habanero, il piccante peperoncino messicano.

La vegetazione si era completamente impossessata delle città Maya. Se ne può avere una percezione a Cobà, dove è ancora possibile salire sulla piramide (la più alta della penisola) e rendersi conto del mare verde che accerchia le rovine, o a Ek Balam, a nord di Valladolid, antica città circondata dal mistero e abbandonata attorno all'anno Mille, con l'edificio più grande, l'Acropolis, che custodiva la tomba del re, ma anche statue dedicate al Dio Sole che di notte si trasforma in giaguaro nero, Ek Balam appunto.

Imperdibile l'emozione di un bagno al cospetto di Tulum, unico centro Maya sul mare, così come la maestosità sorprendente di Uxmal. Sono storie legate al sangue (simbolo di vita) quelle di Chichén Itzá, dove si sacrificava il capitano della squadra di pelota vincente (perché agli dei si dava il meglio). Con effetti speciali legati all'astronomia, come l'equinozio di primavera che disegna un serpente sulla piramide di Kukulcan.

Ed ecco il mare dei Caraibi, caldo e accogliente, con la movimentata movida di Playa del Carmen, dove la sera è d'obbligo una passeggiata in Quinta Avenida e, soprattutto, una serata di grande spettacolo al Coco Bongo. Molto ben organizzato e di dimensioni contenute il SettemariClub Viva Azteca (7 notti all inclusive con transfer e voli da 1.175 euro, mentre il mini tour dello Yucatán parte da 1.521 euro, www.settemari.it). Raggiungere Mérida è più facile grazie al nuovo volo diretto da Milano Malpensa di Blue Panorama (ogni lunedì da 645 euro a/r) che assicura anche i collegamenti da Milano e Roma verso Cancun (www.blue-panorama.it). Ulteriori info: www.visitmexico.

com.

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