Cultura e Spettacoli

« Hollywood non è più un miraggio dopo 007»

La lavatrice, come la chiama lei, è finita. Dopo 40 giorni in giro per il mondo, sballottata dalla produzione dall'Australia al Giappone, da Londra a New York per presentare il nuovo film di 007, Casino Royale, da domani nelle sale italiane e campione d'incassi dappertutto, Caterina Murino può finalmente riposarsi. Anche se la nuova Bond girl made in Italy adesso è sommersa di proposte. Soprattutto qui da noi. Sembra infatti che il nostro cinema abbia finalmente scoperto questa giovane attrice cagliaritana di 29 anni, figlia di un impiegato dell'Enel e di una casalinga, occhi di cenere e labbra che sono un trionfo di sensualità, stella anche al festival Capri-Hollywood.
Dunque con Ciryll Renaud è finita. Si torna in Italia, Caterina?
«No. Continuo ad avere il mio appartamento a Parigi. Ma non ho mai dimenticato l'Italia, dove ho una casa a Milano. E un’altra a Roma: ci vengo spesso e non per ragioni di cuore, sia ben chiaro».
Perché allora?
«Ci abita la mia insegnante di recitazione, Anna Masci. Prima di ogni film preparo la parte con lei».
È capitato anche per Casino Royale?
«Sì. La cosa buffa è che Solange, il personaggio che interpreto, sa andare benissimo a cavallo. Ma io, pochi giorni prima del provino, ero stata disarcionata da uno stallone e mi ero incrinata due costole. Prima di accettare la parte ho dunque dovuto vincere la paura».
È vero che sul set ha fatto innamorare Daniel Craig, il nuovo Bond?
«Falso. Tra noi ci sono state scene d'amore, questo sì. Ma lui ha occhi solo per la sua fidanzata»
La dote principale di Craig?
«Bellezza e fascino sono scontati: direi allora la simpatia. Che traspare anche sullo schermo. Daniel è uno 007 molto umano, che non ama prendersi troppo sul serio: davvero un agente segreto molto credibile».
Addirittura più di Sean Connery?
«A giudicare dal successo del film, che personalmente non ho mai messo in discussione, direi proprio di sì. La produzione è molto contenta del nuovo corso: pochi effetti speciali, l'ottima regia di Martin Campbell e uno 007 che non è un superman ma un uomo pieno di paure, il quale combatte il terrorismo internazionale con intelligenza e senza armi fantascientifiche. Penso proprio che Craig verrà riconfermato per i prossimi episodi».
E se anche a lei proponessero di tornare a vestire i panni di un'altra Bond girl, accetterebbe?
«Non avverrà. E io non accetterei. Del resto sono soddisfatta così: la mia Solange ha un ruolo piccolo ma penso di esser riuscita ugualmente a lasciare una traccia».
Non è che adesso rischia di montarsi la testa?
«No e poi no. Per dire: Natale l'ho trascorso a Cagliari, in famiglia. La mia vita, insomma, non è cambiata con James Bond. Continuo ad essere la ragazza semplice di sempre, che a sedici anni sognava di diventare una modella, pur essendo grassa».
Lei grassa, si stenta a crederlo.
«Eppure è così. Quando rivelavo le mie aspirazioni ai miei compagni di scuola di Sant'Antioco, dove all'epoca vivevo, mi prendevano in giro. Sono dimagrita e dopo aver partecipato a Miss Italia nel ’97, ho deciso che da grande avrei fatto l'attrice. Il debutto è avvenuto con Dino Risi, nella fiction Le ragazze di Miss Italia. Da allora ho interpretato una ventina di ruoli, tra cui una parte in Orgoglio».
Con 007 la sua carriera è ad una svolta, non trova?
«C'è un'attenzione diversa, è vero. Ma tutti i progetti, da Eleonora d'Arborea a Santa Margherita da Cortona, da Tango in cucina a Maddalena, più tre pellicole francesi, che ho girato o girerò nei prossimi mesi, erano pronti a partire ancor prima della mia partecipazione a 007. Certo, se fino a qualche anno fa Hollywood era un miraggio adesso non lo è più».
Così magari sarà costretta a pagarsi una nuova casa in affitto.
«Esatto. Sarebbe la quarta. Ma fino a quando non avrò una famiglia, non metterò radici da nessuna parte.

Anche se a volte lo stress da super lavoro mi consiglierebbe di farlo».

Commenti