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Honduras: confermato mandato d'arrresto per Zelaya

L'ex presidente rischia le manette per alto tradimento e il Paese potrebbe scivolare verso la guerra civile

Rischia una nuova fiammata di violenza l'Honduras, appena uscito da una gravissima crisi e per lunghissime settimane sull'orlo della guerra civile. Il procuratore generale e il presidente della Corte suprema confermano: l'ex presidente Manuel Zelaya dev'essere arrestato. Zelaya, democraticamente eletto e sempre più vicino alla sinistra chavista, era stato destituito con un colpo di Stato il 28 giugno dell'anno scorso. Dopo essere stato espulso, Zelaya era rientrato in modo rocambolesco nel Paese e si era rifugiato nell'ambasciata brasiliana. Poi il 29 novembre la democrazia era stata ricomposta con l'elezione di un nuovo presidente: Porfirio Lobo. E Lobo ha dichiarato che Zelaya «può tornare quando vuole». Ma la magistratura non molla. L'ex presidente è accusato di diversi crimini, fra i quali anche l'alto tradimento. Come finirà questa storia? «Se saranno accertati solo delitti politici - ha precisato Lobo - non sarà perseguito, in virtù di un decreto di amnistia. Non così se sarà riconosciuto colpevole di reati comuni».

La speranza è che la querele finisca una folta per tutte.

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