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Honduras, la Farnesina richiama l'ambasciatore

Dopo Spagna e Francia anche l’Italia richiama l'ambasciatore. L'Organizzazione degli stati americani lancia l'ultimatum ai militari golpisti: "Settantadue ore di tempo per ripristinare la democrazia". Il presidente destituito, Zelaya, sfida il governo e promette di tornare

Honduras, la Farnesina richiama l'ambasciatore

Tegucigalpa - Dopo Spagna e Francia anche l’Italia ha richiamato "per consultazioni l’Ambasciatore Giuseppe Magno, in linea con quanto già disposto anche da altri Paesi dell’Unione Europea". La Farnesina sottolinea che la decisione è stata presa dal ministro Franco Frattini che "in questi ultimi giorni si è tenuto in stretto contatto con i suoi omologhi europei e con il Segretario Generale dell’OSA (Organizzazione degli Stati Americani) in relazione alla situazione delineatasi in Honduras a seguito del colpo di stato che ha portato all’allontanamento del presidente (Manuel) Zelaya".

Le accuse della comunità internazionale I membri dell’Organizzazione degli stati americani hanno deciso di dare un ultimatum di 72 ore al governo de facto dell’Honduras per ripristinare la democrazia, pena la sospensione. Lo ha dichiarato il presidente dell’Osa, Josè Miguel Insulza. Intanto è stato prolungato fino a sabato il coprifuoco decretato due giorni fa dopo il colpo di Stato che ha destituito il presidente Zelaya. Il governo provvisorio creato in Honduras dopo il golpe ha annunciato di aver inviato a Washington una delegazione di politici, imprenditori e giuristi per colloqui sulla crisi scoppiata nel paese.

Zelaya: tornerò in Honduras Rafforzato dal sostegno di molti leader stranieri, il presidente esiliato Manuel Zelaya ha promesso che farà ritorno in Honduras, sfidando il governo insediatosi ad interim che minaccia di arrestarlo immediatamente. Dopo aver ottenuto il sostegno internazionale all’Onu e all’Organizzazione degli stati americani, Zelaya ha detto che i presidenti di Argentina ed Ecuador lo accompagneranno in Honduras domani.

La figura del presidente - magnate del legno cacciato dall’esercito dopo aver tentato di estendere il suo mandato presidenziale quadriennale - divide l'Honduras, Paese povero di 7 milioni di persone che esporta caffè, tessuti e banane, specialmente dopo la su alleanza con il leader venezuelano Hugo Chavez. 

 

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