Hyundai, gigante dai gusti europei

Il dg Crespi: «Ruolo da protagonisti nella mobilità». La svolta Ioniq

Piero Evangelisti

Hyundai Motor Company è il gigante dell'automobile coreana e fa parte di un conglomerato industriale (in Corea del Sud si chiamano «chaebol») attivo anche nei settori delle costruzioni, della produzione dell'acciaio e della cantieristica, e che nel 1998 ha rilevato il controllo di Kia (finita in bancarotta a causa della famosa crisi delle tigri asiatiche) con la quale ha dato vita a Hyundai Kia Automotive Group. In Europa, Hyundai è distribuita in modo regolare da circa 25 anni e la continua crescita va ascritta in gran parte alla scelta di progettare, disegnare e costruire in loco le vetture per gli automobilisti europei. Dal 2003 è attivo a Russelsheim, vicino a Francoforte, il Hyundai Motor Europe Technical Center per la Ricerca, lo Sviluppo e il Design e cinque anni più tardi è entrato in funzione lo stabilimento di Nosovice, in Repubblica Ceca, seguito, nel 2011, da quello turco di Izmit. Oggi circa il 98% delle Hyundai vendute in Italia arriva da queste due fabbriche.

Nel novembre del 2008 è nata Hyundai Motor Company Italy che anno dopo anno ha visto crescere la quota di mercato delle proprie vetture che è oggi assestata al 3% con 47mila unità immatricolate lo scorso anno. Oggi le automobili Hyundai sono scelte per il loro design, per il loro ottimo rapporto qualità-prezzo e per la loro affidabilità oltre che, fatto non certo secondario, per la garanzia di 5 anni a chilometraggio illimitato (con assistenza stradale e controlli gratuiti). La nuova carta vincente di Hyundai è quella ambientale, le green car che hanno già un alfiere nella ix35 Fuel Cell, la prima vettura alimentata a idrogeno a entrare in produzione di serie nel 2013 e a circolare già anche in Italia. Perché l'idrogeno divenga un «carburante» veramente fruibile ci vorranno molti anni, ma Hyundai ha già pronta un'altra risposta alla domanda di vetture verdi a basso impatto ambientale.

Debutta infatti in questi giorni Ioniq, la prima vettura al mondo a essere offerta, con la stessa carrozzeria, nelle versioni ibrida, ibrida plug-in ed elettrica pura, tre propulsioni virtuose abbinate a un corpo vettura caratterizzato da un design ispirato dalla efficienza ma che non tradisce il linguaggio stilistico tipico della Casa coreana. Ioniq, a differenza di quanto accade su alcune concorrenti, monta, su ibrida e ibrida plug-in, una trasmissione automatica a doppia frizione a 6 rapporti, la 6Dct progettata e costruita da Hyundai.

La filiera interna, per la Casa coreana, ha sempre avuto un ruolo importantissimo, lo conferma il fatto che produce anche l'acciaio con cui costruisce le sue auto, come quello speciale ad alta resistenza utilizzato per costruire il 53% della Ioniq che pesa circa il 25% in meno della media delle altre Hyundai (merito anche di cofano e portellone realizzati in alluminio). Il motore delle versioni ibride è un benzina 1.6 che insieme al propulsore elettrico permette alla Ioniq ibrida un consumo medio di 3,4 litri/100 km e 79 grammi/km di CO2 emessi, valore che scende a 32 grammi/km per la plug-in che può percorrere 50 km con le sole batterie. La versione elettrica pura ha invece un'autonomia di 280 km grazie una batteria agli ioni di litio che gode di una garanzia speciale di 8 anni e 200mila km. Andrea Crespi, direttore Generale di Hyundai Italia, commenta così l'arrivo delle Ioniq: «Siamo orgogliosi di rappresentare oggi un'alternativa credibile nel campo della mobilità sostenibile: con Ioniq offriamo, infatti, le tre diverse motorizzazioni ibrida, elettrica e plug-in su un'unica carrozzeria, proseguendo e ampliando il percorso avviato con ix35 Fuel Cell.

Avvicinando le più avanzate tecnologie a un pubblico sempre più ampio, Hyundai si avvia a ricoprire un ruolo da protagonista nella mobilità green».

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