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Hyundai, i modelli giusti per ogni tipo di mercato

Azienda globale con il «cuore» europeo in Germania. Gamma giovane e pronta al futuro

Piero Evangelisti

Il «fenomeno Corea» è trasversale a tanti settori manifatturieri, dai computer alla telefonia fino agli elettrodomestici e ai televisori, legato ovviamente all'impetuoso export del Paese asiatico. Ma è sicuramente l'automobile l'icona di questo straordinario rush, e in prima linea c'è il Gruppo Hyundai, oggi quinto costruttore mondiale nel settore delle quattro ruote insieme a Kia. Nel 2016 Hyundai, da sola, ha venduto a livello mondiale 4,86 milioni di vetture, un risultato che dimostra la sua capacità, a livello progettuale e produttivo, di saper offrire le auto giuste per ogni mercato. Il cuore storico e produttivo di Hyundai rimane il gigantesco impianto di Ulsan: 5 milioni di metri quadrati di superficie, 34mila addetti e 5.600 auto che escono ogni giorno dalle linee di montaggio, la più grande e produttiva fabbrica di automobili a livello mondiale.

Ma negli anni la rete di centri di Ricerca e Sviluppo e di fabbriche è andata estendendosi per essere vicina ai clienti delle diverse aree. In Europa e nella vicina Turchia operano gli stabilimenti di Nosovice, in Repubblica Ceca, San Pietroburgo e Izmit, da dove escono ogni anno, complessivamente, oltre 800mila unità marchiate Hyundai destinate al Vecchio continente. Ciò che conta è che siano pensate a Rüsselsheim, vicino a Francoforte, dove Hyundai ha il suo Centro design e un avanzato punto di R&D. Avvicinandosi ai clienti di ogni parte del mondo, Hyundai è oggi un global player sulla scena mondiale dell'automobile con unità produttive in Usa, Brasile, Cina e India. Altra dote della marca coreana è la capacità di rinnovamento dimostrata dal fatto che nella sua ricca gamma di modelli, l'auto, diciamo così, «più anziana», è la piccola i20 che ha appena due anni di vita. E quest'anno sono tante le novità di Hyundai, a cominciare dalle nuove i30 che compongono una vera famiglia: berlina, station wagon e coupé che vanno a inserirsi nel cuore pulsante del mercato europeo, il segmento medio della Golf, con contenuti tecnologici di altissimo livello e un design accattivante, tipico del brand, un family feeling che è un'altra conquista della marca.

Le i30, come tutte le Hyundai destinate al mercato europeo, sono state sviluppate con severi test nel Centro prove permanente che la casa coreana ha sul circuito del Nürburgring. Avere una forte identità, peraltro, è un altro punto di forza di Hyundai. E adesso c'è in arrivo Kona, il nuovo Suv compatto che completa l'offerta di sport utility Hyundai in un segmento nel quale il brand si è costruito negli anni una forte credibilità: gli sport utility Hyundai sono riconosciuti da anni come prodotti di alto livello (qualità garantita 5 anni a km illimitati), che offrono tanta tecnologia e sistemi di sicurezza.

Kona è anche un altro esempio della «globalità» della Casa coreana: disegnato dallo Hyundai America Design & Engineering Center (Irvine, California), sviluppato nel centro R&D principale di Hyundai a Namyang (Corea del Sud), viene costruito a Ulsan. Sul fronte delle alimentazioni alternative Hyundai è poi un passo avanti rispetto agli altri costruttori, sia a livello quasi sperimentale, con la ix35 a fuel cell a idrogeno, sia, fatto molto più vicino ai clienti, con Ioniq, la prima e unica vettura a essere offerta con tre diverse motorizzazioni, tutte rispettose dell'ambiente. Ioniq è infatti proposta nelle versioni ibrida classica, ibrida plug-in ed elettrica pura, tutte accomunate da un piacevole design non estremizzato dall'aerodinamica.

E Ioniq ha un plus rispetto alle poche concorrenti: un cambio a doppia frizione che fa la differenza per quanto riguarda il piacere di guida.

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