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I bimbi di Bollywood sbancano Hollywood Penn migliore attore

Los AngelesLa sorpresa dell’ottantunesima cerimonia degli Oscar è stata la vittoria di Sean Penn, miglior attore protagonista per il suo ruolo in Milk, il primo politico americano apertamente omosessuale. Penn ha soffiato la statuetta dalle mani di Mickey Rourke, che con The Wrestler aveva finora fatto man bassa di tutti i premi cinematografici più importanti. Sean Penn, che nel passato ha spesso snobbato l’Academy anche se nominato, ha accettato il premio di ottimo umore, esordendo scherzosamente con la battuta «Figli di buona donna comunisti e filo-omosessuali, non mi aspettavo proprio questo premio, perché so che a volte non rendo facile alla gente apprezzare il mio lavoro». Ritornando più serio, Penn si è scagliato contro i manifestanti che al di fuori del teatro inneggiavano slogan anti-gay, e ha dichiarato che coloro che in California hanno votato per l’abolizione dei matrimoni gay dovrebbero vergognarsi: «È arrivato il momento di dare pari diritti a tutti», ha detto. Penn ha infine salutato il favorito della vigilia, Mickey Rourke, definendolo un artista coraggioso che ha saputo risalire la china, e chiamandolo «mio fratello».
Da copione invece la vittoria di Kate Winslet per The Reader, che ha finalmente permesso all’attrice inglese di proferire il discorso che ha iniziato a provare all’età di otto anni allo specchio del bagno della sua casetta di Redding, con un flacone di shampoo al posto della mitica statuetta.
Nessuna sorpresa anche nel campo degli attori non protagonisti, con la vittoria annunciata di Heath Ledger, il Joker nel Cavaliere oscuro di Chris Nolan, e il premio a Penelope Cruz per Vicky Christina Barcelona di Woody Allen. L’Oscar di Ledger, uno dei momenti più toccanti della cerimonia, è stato ritirato dai genitori e dalla sorella dell’attore scomparso, che lo daranno poi alla figlioletta Mathilda, di tre anni.
Nuova invece la modalità di presentazione degli attori candidati agli Oscar: cinque vincitori del passato - Robert De Niro, Ben Kingsley, Anthony Hopkins, Adrian Brody e Michael Douglas - hanno introdotto la cinquina dei finalisti. Stessa cosa in campo femminile, con Sophia Loren, Shirley MacLaine, Halle Berry, Nicole Kidman e Marion Cotillard a omaggiare le candidate. Sophia Loren era l’unica rappresentante alla serata del cinema italiano, a secco di nomination. Per la Loren, Oscar per La Ciociara e Premio Onorario nel 1991, partecipare alla cerimonia è sempre qualcosa di speciale: «Non c’è emozione più bella. È sempre come se fosse la prima volta. Un’emozione fortissima», ci ha dichiarato l’attrice che a Hollywood è il simbolo del cinema italiano.
Il grande favorito, The Millionaire di Danny Boyle, ha confermato il suo tragitto spettacolare in questa stagione cinematografica, vincendo otto premi, tra cui l’Oscar per il miglior film, miglior regista, nonché quelli per sceneggiatura non originale, fotografia, montaggio, canzone, suono, e colonna sonora. Vedere sul palco tutti i protagonisti del film, tra cui i ragazzini indiani che hanno interpretato Jamal e Latika in età diverse, ha portato all’interno del teatro Kodak una ventata di freschezza e di internazionalità. Ma in Italia è polemica per il doppiaggio che, in una scena, attribuisce erroneamente le violenze ai musulmani invece che agli induisti.
La favola neorealista girata nei ghetti di Mumbai, ha sconfitto Il curioso caso di Benjamin Button, il film di David Fincher con Brad Pitt e Cate Blanchett, che ha dovuto accontentarsi dei premi per scenografia, trucco ed effetti visivi. Wall-E è risultato il miglior film di animazione, Man on Wire il miglior documentario, Milk ha vinto per la migliore sceneggiatura originale, e a sorpresa il giapponese Departures ha sconfitto il favorito Valzer con Bashir.

Per combattere gli indici di ascolto televisivi sempre più anemici, l’Academy ha ingaggiato come presentatore l’attore australiano Hugh Jackman, che ha condotto lo spettacolo in una scenografia simile a un nightclub.

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