Giorn-di-bordo

Tra i candidati spunta anche il traghettatore

di Antonio Risolo

Grandi manovre dietro le quinte del palcoscenico che annuncerà gaudium magnum i nuovi vertici di Ucina Confindustria Nautica. Probabilmente nei primi giorni di giugno - in occasione dell'annuale Satec - si conoscerà il successore di Carla Demaria. Tre i candidati in corsa per la presidenza: Andrea Razeto, Piero Formenti e Saverio Cecchi.

La campagna elettorale, quindi, entra nel vivo: contatti frenetici con la base, centinaia di e-mail spedite ai soci con i programmi (segretissimi ma non troppo) di ciascun pretendente, mentre i soliti bene informati parlano di un'epidemia da mal di pancia che avrebbe colpito lo zoccolo duro dell'associazione.

Se queste indiscrezioni fossero vere non si tratterebbe più di una competizione elettorale, bensì di una vera e propria resa dei conti. Auspicabile non sia così. Perché l'associazione confindustriale ha bisogno di un presidente di tutti per uscire dall'impasse in cui si trova in vista di una possibile - ma inderogabile - riunificazione dopo il doloroso scisma del 2015.

A nulla era servito il nobile gesto per il bene della causa del cavalier Massimo Perotti che lasciò la presidenza spianando la strada a Carla Demaria. Pensava, il patron di Sanlorenzo, che quel passo indietro avrebbe riportato la pace. Un sacrificio inutile. Non fu così. Anzi, proprio dal quel momento, scoppiò la guerra dei comunicati, delle accuse reciproche, delle violente risse a mezzo stampa, poi fortunatamente sfumate grazie al tacito armistizio armato degli ultimi tempi. Domanda: ne è valsa la pena? Tuttavia, nell'occhio del ciclone rimangono alcuni media, rei di raccontare fatti e retroscena, magari anche qualche marachella, e quindi nel mirino della censura.

Veniamo ai candidati. Andrea Razeto, ad della F.lli Razeto & Casareto, vicepresidente Ucina, presidente di Icomia (International Council of Marine Industry Associations).

Piero Formenti, titolare di Zar Formenti, tra i leader dei costruttori di gommoni, anch'egli vicepresidente Ucina e presidente Ebi (European Boating Industry).

Saverio Cecchi, imprenditore in pensione (comparto accessori), presidente dimissionario dei probiviri Ucina, è l'outsider che non ti aspetti. Dal suo entourage filtrano indiscrezioni di rilievo: il suo ruolo sarebbe quello del traghettatore. Traduzione: riuscisse nell'ardua impresa della riunificazione farebbe un passo indietro dopo un anno o poco più.

Interessante seguire gli sviluppi di una campagna elettorale per certi versi avvincente, ma che già si preannuncia senza esclusione di colpi.

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