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I laburisti inglesi: "Via l'obbligo della pensione a 65 anni"

Lavorare di più si può e il ministro della Pari opportunità Harriet Harman ha lanciato una proposta di riforma delle pensioni. Non solo: gli ultra sessantenni dovrebbero poter scegliere orari di lavoro più consoni, ad esempio il part time

Londra - Basta con il preconcetto che dopo i 65 anni non si sia più buoni a nulla e si debba smettere di lavorare. Così il ministro delle pari opportunità britannico Harriet Harman ha annunciato, in un’intervista al Daily Mail prima e in un discorso all’associazione di beneficenza Age Concern subito dopo, l’intenzione del partito laburista di rivedere la legge sulle pensioni in Gran Bretagna, se verrà confermato alla guida del Paese.

Il progetto dei Labour sarebbe di eliminare l’obbligo di andare in pensione a 65 anni per gli uomini e 60 per le donne. Chi vuole, sebbene non costretto, potrebbe restare a lavorare anche fino a 80 anni. Serve inoltre più flessibilità: gli ultra sessantenni dovrebbero poter scegliere orari di lavoro più consoni, ad esempio il part time.

"L’età pensionabile è arbitraria - ha detto la numero due del partito laburista - e non ha rapporto con le reali capacità delle persone. Basti pensare a chi gestisce un’azienda. Certamente non chiude all’improvviso perchè ha raggiunto i 65 anni".

"La gente resta attiva e in salute fino in tarda età - ha aggiunto il ministro - ma al momento non ci sono supporti legali per chi vuole restare a lavoro, quindi proponiamo un grosso cambiamento nella linea politica".

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