Roma

I Montecchi e i Capuleti si ritrovano nella Sicilia «seducente» di Brancati

L’ambientazione non è più quella fuori dal tempo di un improbabile Medioevo. Ora i Capuleti e i Montecchi sono due famiglie costrette a dimenticare una tragedia collettiva (la seconda guerra mondiale) prima di vivere un dramma tutto personale. È nell’Italia degli anni Cinquanta infatti che si muovono Giulietta e Romeo così come partoriti dalla mente di Shakespeare e resi sulfurei ed eterei dal celebre balletto impostato sulle musiche di Prokofiev.
Da questa sera al teatro Olimpico occhi puntati sul talento di Kledi Kadiu, il giovane ballerino lanciato dai reality show di casa nostra, e da Claudia Vecchi, chiamata a dare corpo all’irresistibile desiderio di sfuggire alle regole del mondo.
Il coreografo Fabrizio Monteverdi ha pensato per l’occasione a una trasposizione molto mediterranea della tragica storia, scavando nei sentimenti e nei caratteri dei personaggi gli aspetti più consoni al suo immaginario di coreografo fortemente influenzato da echi cinematografici (Rossellini e Visconti), ma anche da riferimenti letterari (così che la governante di Giulietta ha inquietudini e fremiti che ricordano l’omonima creatura di Brancati), o da citazioni di usanze e costumi meridionali (così che il Ballo diventa una «vasca» da struscio cittadino, con le donne in piena «esposizione» e Giulietta morta indossa il virginale abito da sposa dei funerali meridionali) a tal punto da innalzare a figure portanti del dramma due personaggi sinteticamente trattati da Shakespeare, ma che nella nostra cultura sono fondamentali: le madri dei due protagonisti.
Giulietta e Romeo si avvale del corpo di ballo del Balletto di Roma e verrà replicato fino a domenica 24 maggio. Info: 06.

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