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I morti salgono a 17. "Asse arrugginito"

Peggiora di ora in ora il bilancio per il treno deragliato in stazione: 17 i morti e ancora tre i dispersi. Nella notte muoiono due bambini. Continuano le ricerche dei dispersi. Svuotate le cisterne. La sezione resistente dell’asse del carro era assottigliata e arrugginita: GUARDA L'ASSE SPEZZATO. Matteoli: "Tracce di corrosione sulla ruota". Guarda le gallery della tragedia: FOTO 1 - FOTO 2 - FOTO 3

I morti salgono a 17. "Asse arrugginito"

Viareggio - L'incubo non è finito. Il bollettino delle vittime causate dall'esplosione alla stazione di Viareggio si fa sempre più pesante. Alle prime ore dell'alba sono morti Lorenzo, il bimbo di 2 anni e mezzo che era stato ricoverato ieri in condizioni disperate all'ospedale Meyer di Firenze, e la bimba di tre anni che era ricoverata all'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma. In tarda mattinata, poi,  la notizia dal reparto rianimazione dell’ospedale della Versilia: uno dei feriti gravissimo non ce l'ha fatta. Così, mentre continuano le ricerche delle persone disperse, la tragica contabilità delle vittime del disastro viareggino sale a questo punto a 16 vittime.

Feriti gravi e nuove vittime Secondo un primo bilancio stilato i feriti, complessivamente, sono 31. Di questi 21 sono quelli per i quali i medici considerano che ci sia ancora il pericolo di vita. Sono ricoverati in altri ospedali: cinque a Pisa, tre a Torino, Milano, Genova, due a Cesena e Carrara, uno a Massa, Parma, Padova. E' una lotta contro la morte. Già uno di questi non ce l'ha fatta. Questa mattina, infatti, non ce l'ha fatto un uomo, che ancora non è stato riconosciuto. Nel policlinico di Lido di Camaiore sono ricoverate altre sei persone investite dall’esplosione, di cui una persona è anch’essa in rianimazione, mentre altri cinque feriti sono ricoverati in altri reparti, due di loro in pediatria. Si continuano a cercare anche i dispersi. All’appello, al momento, ne mancano tre. Ma con il passare del tempo è sempre meno probabile che siano rimasti sotto le macerie.

Continuano gli scavi Intanto si continua a scavare, ma le possibilità di trovare ancora persone sotto le macerie sono praticamente nulle. Il giorno dopo, via Ponchielli, la strada di Viareggio che nella notte dell’esplosione, è stata completamente avvolta da un’unica gigantesca fiammata, è un’immagine spettrale di case annerite, alberi bruciati, auto che si sono sciolte. Insieme alle ricerche dei soccorritori, sono cominciati anche i sopralluoghi del genio civile e dell’ufficio tecnico del Comune di Viareggio per quantificare i danni e per capire se ci sono edifici che si possono anche parzialmente salvare. In mattinata con le gru sono stati abbattuti balconi, tettoie e altri elementi pericolanti.

Ritornare alla vita Solo una volta messa in sicurezza la zona e scongiurati pericoli di crolli, i superstiti potranno entrare nelle case per cercare di recuperare gli effetti personali che si sono salvati. E, con l’assistenza dell’ufficio legale del Comune, i proprietari potranno avvalersi dell’assicurazione delle ferrovie. Ma per chi lo potrà fare, tornare in via Ponchielli sarà un’esperienza traumatica: tutto è completamente annerito, le strade, i muri e ciò che è rimasto. Anche il vicino giardino pubblico ha perso completamente i propri connotati: la recinzione metallica si è completamente sciolta e gli alberi sono anneriti. Ci sono alcuni platani che sono rimasti in piedi, ma che sono bruciati internamente. Saranno quindi da abbattare, ed anche quel giardino sarà da ricostruire. In una delle case maggiormente danneggiate, si sono incredibilmente salvati dei libri, in uno studio legale i vetri antisfondamento pare che abbiano protetto i fascicoli e le carte. Ma le macchine che erano dentro una carrozzeria sono tutte da buttare.

I danni dell'esplosione La principale ipotesi al vaglio della procura di Lucca è un asse del treno fessurato e parzialmente corroso dalla ruggine, dunque, già da tempo compromesso (guarda le immagini dell'asse spezzato). I magistrati hanno già disposto accertamenti sulle operazioni di manutenzione, compresa la congruità degli ultimi controlli agli ultrasuoni eseguiti sull’asse. Ma gli investigatori, che pure confermano la pista del cedimento strutturale, sottolineano che "il quadro è complesso e le indagini saranno approfondite anche su tutte le altre ipotesi possibili". Una volta svuotate e rimosse le cisterne, in particolare, si potranno avere indicazioni utili a stabilire le cause della fuoriuscita del gas, che ha provocato l’esplosione.  Le prime indagini si sono concentrate su una "sala montata" (vale a dire il complesso composto dall’asse e delle ruote) del carro. L’asse è risultato tranciato nella parte che sporge dalla ruota - detta 'fusello' - poco prima della 'boccola', la quale consente all’asse stesso e alle ruote di girare. La sezione di rottura, ha detto Matteoli, ha evidenziato una 'cricca' (cioè una fenditura - ndr) estesa, che ha portato la sezione esistente a ridursi notevolmente fino al totale cedimento.

La superficie di rottura, poi, "presenta un aspetto liscio con tracce di ruggine", il che farebbe pensare ad una lesione preesistente.

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