Cronaca locale

«I nostri avvocati pronti a chiedere lo sfratto»

Avevano puntato in alto i «lavoratori dell’arte dello spettacolo», ai cento e passa metri della Torre Galfa. Tuttavia l’impresa, benedetta dall’assessore alla cultura Stefano Boeri, dovrebbe avere i giorni contati. Gli avvocati dell’Immobiliare Lombarda, proprietaria dello stabile, hanno già presentato formale denuncia per ottenere lo sgombero. Il tempo di raccogliere gli uomini, pianificare l’intervento poi nel giro di qualche giorno le forze dell’ordine passeranno all’azione.
Avrà dunque vita breve «Macao», come era stato subito battezzato lo stabile «liberato» sabato mattina da un centinaio di operatori dello spettacolo, quasi tutti reduci della breve e simbolica occupazione del Pac il 3 dicembre scorso. Gli artisti erano entrati verso le 10, dopo aver abbattuto la recinzione, pali in legno e lamiera ondulata, e sfondato le porte d’accesso. Gli occupanti, provenienti da varie realtà come «Teatro Valle Occupato» e «Cinema Palazzo» a Roma, «Sale Docks» a Venezia, «Teatro Coppola» a Catania, «Asilo della Creatività e della Conoscenza» a Napoli e «Teatro Garibaldi Aperto» a Palermo, erano guidati da alcune decine di giovani autonomi del gruppo antagonista milanese dei «I Corsari» uno dei più attivi oggi in città. E di fatti subito è arrivato il plauso di parecchi esponenti della «gauche caviar» milanese. Prima tra tutti l’assessore Boeri: «Non condivido il metodo dell'occupazione abusiva ma credo che il problema posto sia ineludibile: a Milano troppi spazi di grande qualità restano vuoti». A cui fa eco il vice capo gruppo Pd in provincia Roberto Caputo: «È vero che occupare uno stabile privato rappresenta un reato, ma è altrettanto vero che in questa città mancano spazi alternativi per fare e produrre cultura non omologata». Forti di questa benedizione gli occupanti hanno creato Macao «centro di sperimentazione artistica con performance continue, dibattiti, laboratori sperimentali». L’intento non ha commosso l’Immobiliare Lombarda che si è mossa subito per rientrare in possesso dello stabile. La torre progettato dall’architetto Melchiorre Bega nel 1956 e terminata nel 1959, sorge all’incrocio tra via Galvani e via Fara (da qui il nome Gal-Fa) è alta 109 metri per 31 piani, più due piani di sotterranei. Per decenni è stata sede della Banca Popolare di Milano, fino a quando nel 2006 è stata acquistata dalla società del gruppo Ligresti. Non è gravata da alcun contenzioso, come hanno sostenuto altri esponenti della sinistra quasi a giustificare l’occupazione, ed è attualmente oggetto di riflessione da parte dei proprietari. Immobiliare Lombarda fa infatti sapere che è sua intenzione procedere alla riqualificazione dell’edificio e alla sua «messa a reddito», che tradotto significa trasformarla in uffici e affittarla. Un’operazione dal costo di svariati milioni di euro, per la quale erano già pronti i progetti, ma che è stata poi ritardata dalla crisi economica che ha parecchio raffreddato il mercato immobiliare.

Questo non toglie che i proprietari la rivogliano indietro al più presto e pertanto già nelle prossime ore potrebbe scattare l’intervento della polizia.

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