Stile

Con i papaveri rossi belle a qualsiasi età

Organza, pizzi e fiori: è l'eleganza di Raffaella Curiel

Annamaria GrecoRoma Contro la crisi servono energie positive e Raffaella Curiel le trova in un giardino. Fa traboccare papaveri rossi di organza da un bustier-cesto di vimini, ricama grandi ortensie sull'abito da cocktail, applica margherite di cristalli sul sofisticato modello nero e fa sbocciare ciuffi di rose rosa su tutto il vestito della sposa, segnato da un verde grillage. La stilista milanese presenta la sua collezione nella sala dell'ExDogana di San Lorenzo, nuova sede di archeologia industriale della manifestazione di Alta Roma. Ad aprire la sfilata c'è una giacca rossa ricamata di fiori, dal sapore cinese, sopra pantaloni di plissè colore del fuoco. In pizzo francese d'oro è il prezioso sottogiacca senza maniche. «Ho usato una tovaglia di casa, che si era bruciata da una parte - confessa la Curiel, ridendo della trovata-, perchè pizzi così non se ne trovano più!». I suoi abiti svolazzanti, dagli orli soleil e le impalpabili gonne sovrapposte, sono per una «donna bella a qualsiasi età». E nella loro allegria c'è un messaggio di speranza. La seconda giornata delle sfilate romane si apre con la collezione dello stilista calabrese Anton Giulio Grande, che veste tante celebrities del piccolo schermo, ma a Palazzo Ruspoli fa omaggio con le sue principesche e sensuali mises da sera, alle padrone di casa Maria Pia e Giacinta. Sempre misurata e bon ton Antonella Rossi, che sfila all'hotel Excelsior, mentre in serata nelle sale del St. Regis Giada Curti dedica la sua collezione alla «Divina Marchesa» Luisa Casati, musa di Boldini e amante di D'Annunzio. Il cinese Miao Ran disegna modelli per un essere umano senza distinzione di sesso, che gioca con il mood uniforme tra giacche blu operaio e giubbotti zippati verde muschio. Anche l'inglese Lee Wood, con il marchio L72, s'ispira al no-gender, con abiti che ricordano le vele delle barche. È un tema ricorrente se oggi la griffe Greta Boldini, di Alexander Flagella e Michela Musco, propone camicie di un'androginia pura, che sembrano rubate dal guardaroba maschile. Ma la chiusura della giornata è tutta di uno dei pochi grandi sarti della kermesse, Renato Balestra, che in serata presenterà all'Ex Dogana la sua nuova e sofisticata collezione. Sfila Luigi Borbone, che s'ispira all'immagine di Tilda Swinton, cambia d'abito e di epoca: le fasce di Swarovski seguono un disegno architettonico. Il marchigiano Vittorio Camaiani a Palazzo Cerere presenta ContrariaMente, una performance studio fotografico che ha come ospite Marina Ripa di Meana.

Domani si chiude, con Sabrina Persechino, Nino Lettieri, il libanese Rani Zakhem, Giuseppe Morabito.

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