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I prestiti tornano ai livelli pre-crisi Crescono le somme richieste

In aprile l'importo medio concesso è ai massimi dal 2010 Balzano al top da 7 anni anche i finanziamenti personali +3%

Il comparto del credito al consumo continua a registrare una buona performance anche nel 2017 dopo gli ottimi risultati dei due anni precedenti (+8,1% nel 2016 e +6% nel 2015). I primi quattro mesi dell'anno hanno segnato, evidenzia Crif, un incremento dello 0,6% per le richieste, un dato che risente dell'arretramento di aprile causato sia dalle numerose festività che dalla leggera flessione del mercato auto.

In pratica, questo segmento del comparto finanziario è ritornato ai livelli pre-crisi. Nello scorso mese di aprile l'importo medio dei prestiti richiesti si è portato a 9.071 euro (+4,7% rispetto allo stesso mese del 2016). È il miglior dato riferito al singolo mese aprile dal 2010. Nel dettaglio relativo ai prestiti finalizzati (cioè destinato all'acquisto di auto, moto, elettrodomestici, ecc.) l'importo medio richiesto è stato pari a 5.851 euro, segnando una crescita annua del 5,9 per cento. Anche i prestiti personali hanno evidenziato un incremento dell'importo medio richiesto (+3%), con un valore pari a 12.651 euro. Anche in questo caso si tratta della migliore performance degli ultimi sette anni.

Il 45,5% degli importi richiesti è contenuto entro i 5mila euro, mentre un altro 43% è situato tra i 5mila e i 20mila euro. Le classi di durata vedono nei 36 mesi lo spartiacque: i prestiti di scadenza inferiore sono il 49%, mentre quelli a più lungo termine rappresentano il 51 per cento. Un quarto circa del totale (24,8%) ha durata superiore a 60 mesi.

Se a questo si aggiunge la tradizionale solidità delle famiglie italiane, il cui tasso di insolvenza è storicamente basso, si comprende bene come il sistema bancario sia tutto concentrato a migliorare l'offerta in questo segmento. Un dato su tutti, infatti, spiega la solidità di questo business. Se si guarda allo stock delle inadempienze probabili (classificate internazionalmente come unlikely to pay) che, secondo gli ultimi dati di Bankitalia, si attesta a circa 113 miliardi di euro, solo il 2% è riferibile al credito al consumo. Per essere ancora più chiari: le famiglie non saltano nemmeno una rata dell'auto o del nuovo televisore ultra Hd.

«Il fatto che la propensione a richiedere credito stia complessivamente tornando su livelli elevati e, soprattutto, che gli importi richiesti continuino a crescere possono essere letti come segnali di fiducia da parte delle famiglie, più serene circa la possibilità di poter pianificare i propri acquisti», ha commentato Simone Capecchi, executive director di Crif aggiungendo che «in questo contesto di mercato, le aziende di credito stanno proponendo interessanti soluzioni innovative di finanziamento, ad esempio creando dei plafond di credito pre-affidati basati sulle informazioni di rischio di credito del singolo cliente».

VP

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