Cronaca locale

I servizi igienici nelle metropolitane? Sporchi, introvabili e vietati ai disabili

In metrò i gabinetti sono sottodimensionati, mediamente sporchi, poco segnalati e, cosa ancora più grave, quasi mai dotati di cabine riservate ai portatori di handicap, che sono presenti da meno di un anno solo nelle toilette ristrutturate. In passato un geniale critico enogastronomico recensì i ristoranti italiani partendo dallo stato dei rispettivi servizi igienici: ne vennero fuori davvero delle belle! Niente in confronto a quello che si può trovare nei meandri dei wc sotterranei.
Cominciamo subito da Loreto. Una stazione con migliaia di passeggeri in transito ogni giorno. Eppure... Se non sai che il gabinetto è in corrispondenza dell’uscita laterale di fronte a Upim, puoi girare e girare fino a fartela addosso: nemmeno una indicazione, come se aver bisogno di una toilette fosse un disonore. Se poi hai la fortuna di trovarlo ecco due orinatoi sormontati da manopola «manuale» (cosa c’è di meno igienico?) più due cabine maschili e tre femminili dotate di sanitari antidiluviani. All'entrata si pagano all'addetto 30 o 50 centesimi, secondo il «bisogno». Come le altre strutture commerciali della Mm, anche i servizi igienici nelle stazioni del metrò sono gestiti da Atm, che percepisce dai locatari affitti differenziati, a seconda della metratura.
Qualche numero prima di proseguire: le tre linee del metrò dispongono di ottantotto stazioni con 275 milioni di utenti all’anno. Ma sono servite solo da 31 servizi igienici: un gabinetto ogni 8 milioni 871mila utenti! Una penuria inspiegabile, con un esempio eclatante nella stazione Mm Centrale (linee verde e gialla) dove transitano quasi 200mila passeggeri al giorno e dove non c’è nemmeno un wc. Oltre a essere pochi, alcuni di essi sono a dir poco luridi. Come la latrina di Cascina Gobba che vince sicuramente il premio assoluto dell’indecenza: «Noi e gli operai abbiamo gabinetti riservati ai dipendenti - dice un conducente Mm in transito - perché romeni ed extracomunitari hanno ridotto il wc nelle condizioni che vede». E i passeggeri? Si freghino o se la tengano: la turca è senza acqua. Il lavandino è orribilmente nero e asciutto... L’odore è nauseabondo. Davvero un bel biglietto da visita per la grande Milano, considerando che a Cascina Gobba ci sono anche il metrò automatico per l’ospedale San Raffaele (nosocomio di fama internazionale); un parcheggio per 1600 posti auto e tre collegamenti interurbani Atm!
Al secondo posto del ribrezzo, si piazzano ex aequo le toilette automatiche di Rogoredo (linea gialla) e di Bisceglie (linea rossa). In entrambe le stazioni, le cabine sono prive di personale, hanno apertura automatica e sono soltanto due. Il costo è di 20 centesimi: una cifra abbordabile per chi è curioso di sapere com’è l’inferno. Invece nella stazione Mm di Lambrate (linea verde) il custode è presente, ma le due cabine sono in pessimo stato. L’accesso costa 60 centesimi e i wc, solo per dirne una, sono sormontati da tavolette sicuramente più adatte alla guerra batteriologica: un bel regalo ai pendolari Fs, maltrattati a morte già prima di salire in treno! Per fortuna il panorama non è tanto desolante in tutte le stazioni. Per sapere come saranno le toilette della Mm nel 2015 (secondo Atm, entro la data di inizio dell’Expo dovranno essere tutte rinnovate) basta recarsi alla stazione metrò di Porta Garibaldi, operativa da pochi mesi. Finalmente qui tutti gli sciacquoni e i lavandini sono dotati di fotocellula per evitare operazioni manuali potenzialmente a rischio. L’ambiente è lindo. Carta igienica e asciugamani sono al loro posto, così come i nuovi dispenser per il sapone liquido e la cabina per portatori di handicap.
In attesa di «rivisitazione» da parte degli uffici tecnici Atm ci sono anche i servizi della Mm Duomo (confluenza di linee rossa e gialla). «La toilette di San Babila è nuova di zecca - dice la attempata custode che da 28 anni siede dietro la cassa (40 centesimi il prezzo del servizio) -. Speriamo che, prima o poi, arrivino anche da noi!». Lavandini otturati, sanitari dei primi Anni Sessanta, wc spesso allagati e pavimenti sconnessi non sembrano proprio all’altezza delle aspettative di chi transita in centro. Merita invece una menzione speciale la grande toilette di Molino Dorino.
Cinque cabine maschili e quattro femminili tirate a cera, fanno onore alla stazione e al grande parcheggio attiguo da 1700 posti auto. Nei nove lavandini ci si può specchiare e lui, il custode latino americano, è fiero del suo lavoro: «Quaranta centesimi per andare in bagno - dice - non sono pochi.

Per questo bisogna dare un servizio come si deve».

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