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I superpoliziotti di Sarkò usati per portare i cani a far pipì

La rivolta dei Rambo francesi. Protestano i 600 agenti speciali addestrati per proteggere le personalità a rischio: "Non siamo maggiordomi"

I superpoliziotti di Sarkò usati  
per portare i cani a far pipì

Parigi - Il passante che a Parigi percorre lo storico Pont Neuf (che è, a dispetto del suo nome, uno dei più antichi della città) può chiedersi, sbucando dalla «rive droite» sulla «rive gauche», che cosa ci stiano a fare quei due poliziotti dall'aria gentile, sempre davanti alla porta di un lussuoso palazzo del quai Voltaire. La risposta è che lì si trova il lussuoso appartamento che il miliardario libanese Ayman Hariri, figlio del defunto primo ministro Rafic Hariri, ha ceduto due anni fa al presidente Jacques Chirac a titolo gratuito.

L'ex inquilino dell'Eliseo beneficia ormai dell'ospitalità dell'amico di Beirut, mentre della sua sorveglianza si occupa un'unità d'élite della polizia francese. L'estate scorsa la signora Ingrid Betancourt è stata liberata, dopo sei anni di cattività, dai terroristi colombiani delle Farc e - una volta giunta in Francia - è stata posta sistematicamente sotto la protezione dell'unità d'élite della polizia, incaricata di scortare le personalità suscettibili di correre rischi più o meno gravi. Il conto di mesi di sorveglianza della Betancourt si è rivelato assai salato: oltre 73mila euro. A pagarlo è stato, come al solito, il contribuente francese.

Adesso la situazione si fa tesa e delicata. Frédéric Lagache, detto «la voce dei flic» (ufficialmente la sua carica è quella di segretario generale del sindacato Alliance, che rappresenta i poliziotti francesi), ha rilasciato bellicose dichiarazioni al quotidiano britannico The Times. Il succo è: «Bisogna ripensare a fondo il modo in cui vengono utilizzate le forze di polizia di scorta alle personalità. Capita che agenti di prim'ordine vengano tenuti ore e ore all'esterno di un night club in attesa dell'uscita del personaggio che devono sorvegliare». Per lui c'è un'incongruenza: o la personalità è in pericolo (e allora dev'essere sorvegliata anche dentro il locale notturno) oppure non sussistono gravi timori (e allora perché sprecare il denaro dei contribuenti e il tempo degli agenti migliori?).

Tra i ranghi del Service de Protection des Hautes Personnalités (Sphp) il malcontento è moltiplicato da alcuni casi che, se confermati, sarebbero davvero clamorosi. Si parla di poliziotti addestratissimi, capaci di neutralizzare con una mossa di lotta giapponese l'aggressore di una personalità politica o di affrontare i terroristi più pericolosi, costretti dagli alti papaveri del potere (o dalle loro gentili consorti) a compiere servizi domestici non proprio adatti alla loro formazione professionale. Come se la moglie dell'onorevole X chiedesse al tenente Callaghan di annaffiare il giardino, mentre quella dell'ambasciatore Y utilizzasse Rambo per portare a spasso il suo grazioso cagnetto. Proprio quello dei cani portati a spasso e quello delle spese fatte al supermercato sarebbero - secondo alcune voci - gli esempi dello «sfruttamento» dei superpoliziotti.

Adesso i rambo di Francia ne hanno piene le tasche e Frédéric Lagache si serve di una sua intervista al Times di Londra per chiedere al ministero francese degli Interni di metter fine almeno alle situazioni più incongrue per i bravissimi e addestratissimi membri del Sphp. Questa unità della polizia, che conta 600 membri, risale al 1934: venne creata dopo l'assassinio, in Francia, del re di Jugoslava Alessandro I. Il primo maggio 1993 l'ex capo socialista del governo Pierre Bérégovoy, che era anche un ex sindacalista, si suicidò facendosi dare con un pretesto l'arma dal suo agente di scorta. Ci furono polemiche e l'unità d'élite della polizia venne riorganizzata.

Adesso potrebbe esserci una nuova riorganizzazione.

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