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Immigrazione, i finiani votano con l'opposizione Governo battuto, Franceschini: "Prove tecniche"

Futuro e Libertà manda sotto tre volte l'esecutivo. Prima su un emendamento dei Radicali sulla ratifica dei trattati Italia-Libia, poi sì anche un testo Udc e al nuovo documento. Prima del voto la Lega parla di "prova di sganciamento". Incassato il sostegno del Fli il Pd esulta. Cicchitto: "Voto irresponsabile"

Immigrazione, i finiani votano con l'opposizione 
Governo battuto, Franceschini: "Prove tecniche"

Roma - Fli l'ha rifatto. Ha votato di nuovo, compatta, insieme all'opposizione e contro la maggioranza. Questa volta in aula a Montecitorio su un emendamento dei Radicali a una mozione sulla cooperazione tra Italia e Libia. Fli e Udc hanno votato a favore dell’emendamento, su cui il governo aveva espresso parere contrario. L’emendamento è passato con 274 sì e 261 no. Con l’opposizione hanno votato tutti e 25 i deputati di Fli presenti in aula e alla fine i voti di differenza sono stati 13: 274 sì e 261 no. "Prove tecniche, prove tecniche" ha commentato con un sorriso il capogruppo del Pd Dario Franceschini uscendo dall’aula. Dello stesso parere il segretario del Pd Pierluigi Bersani: "Anche questo voto certifica una situazione che va chiarita fino in fondo".

Seconda bocciatura Nuova sconfitta per governo e maggioranza in aula alla Camera. Dopo il sì all'emendamento dei Radicali la maggioranza ha ritirato la sua mozione sulla Libia. A quel punto Fli ha fatto proprio il documento che in seguito è stato approvato nella sua interezza, anche in questo caso contro il parere del governo e dei gruppi di maggioranza e con i voti di Fli e delle opposizioni. Governo battuto una terza volta anche sulla mozione di Adornato dell’Udc. Il testo è passato con 281 si, 269 no e un astenuto. In precedenza erano state respinte le mozioni di Idv e Pd, su cui ugualmente il governo aveva dato parere contrario. Approvata, con l’ok del governo, la mozione dell’Mpa.

Il caso L’emendamento si riferisce alla mozione di maggioranza sulle iniziative volte alla revisione del trattato di amicizia, partneriato e cooperazione Italia-Libia, e verte in materia di immigrazione. In base al testo approvato, il governo viene impegnato "a sollecitare con forza le autorità di Tripoli affinché ratifichino la Convenzione Onu sui rifugiati e riaprano l’ufficio dell’Unhcr a Tripoli quale premessa per continuare le politiche dei respingimenti dei migranti in Libia". A favore del testo hanno votato, oltre al Pd e all’Idv, l’Udc e Fli, che non ha cambiato idea dopo i ripetuti appelli del sottosegretario Alfredo Mantica e di esponenti del Pdl ad allinearsi con il governo. Dopo il voto, tutti i deputati del Pdl e della Lega si sono alzati in piedi tributando un ironico applauso ai colleghi di Fli, cui hanno urlato "Bravi, bravi!". Il leghista Gianpaolo Dozzo aveva detto prima del voto che l’atteggiamento assunto da Fli su questo emendamento era "una prova di sganciamento" dei finiani dalla maggioranza.

Il Pdl attacca Il voto alla Camera "è un voto irresponsabile che rischia di incentivare la immigrazione clandestina. Questo voto è avvenuto anche per la responsabilità determinante dei parlamentari del Fli" dice il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto. "Che Fli voti contro il governo non fa più notizia...". Così il ministro della Difesa Ignazio La Russa. "Se vogliono il ritorno dei barconi dei disperati, se ne assumono la responsabilità" accusa il ministro. Alla domanda se questo voto possa condizionare negativamente la mediazione avviata da Bossi, il coordinatore del Pdl replica: "Non credo che un singolo voto possa cambiare qualcosa da quel punto di vista".

Bocchino: "Basta demagogia" "Qui si vuol fare passare un voto in favore dei diritti umani come un voto contro i respingimenti su cui noi siamo ovviamente a favore". Lo precisa il capogruppo di Fli Italo Bocchino riferendosi al sostegno determinante dei voti dei finiani all'emendamento dei Radicali alla mozione sulla revisione del trattato di amicizia Italia-Libia. "È giusto respingere i clandestini - spiega -, ma basta con la demagogia da campagna elettorale. Noi che siamo la culla del diritto e dei diritti dobbiamo garantire il rispetto dei diritti e dei trattati internazionale.

È sconvolgente che qualcuno contrasti chi ha votato perché le Nazioni unite aprano un luogo ufficio in un Paese". 

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