Medicina

Impianti dentali sempre più affidabili e di lunga durata

L'implantologia a carico immediato vanta ormai ben 50 anni di pratica clinica. «Con questa espressione viene indicato il principio terapeutico per cui un impianto appena inserito nell'osso viene sottoposto ai carichi funzionali fin dalla fine della seduta chirurgica, per ottenere una migliore risposta e una guarigione fisiologica», spiega il dottor Silvano Tramonte, direttore sanitario dei Centri implantologici Tramonte di Milano e Bergamo (www.tramonte.com), implantologo figlio d'arte(è a suo padre che si deve l'introduzione del titanio nell'implantologia).
«Con questa metodologia si applicano da subito i denti fissi, sugli impianti appena inseriti». L’implantologia registra costantemente un progresso sia sul piano dei materiali impiegati sia sul fronte delle tecniche adottate che si traducono in interventi sempre più affidabili eseguibili in tempi ben più ridotti rispetto al passato. Negli ultimi anni, il carico immediato è stato ampiamente approvato e scelto dagli implantologi delle varie scuole implantologiche. «Capita, tuttavia - sottolinea il dottor Tramonte - che il paziente che si sottopone a visite cliniche per ripristinare i denti perduti venga fuorviato o da interventi riduttivi (overdentur, all on four) o da drastiche ricostruzioni per recuperare lo spessore osseo necessario per l'inserimento dei corpi implantari, e in questi casi, in genere, la possibilità di usufruire del carico immediato viene negata. In realtà, utilizzando impianti malleabili e adattabili, come da sempre si fa presso i nostri Centri, spesso si riesce ad utilizzare questo principio terapeutico anche nelle situazioni più complesse. Il suggerimento è pertanto quello di affidarsi a mani esperte, avvalendosi di chi da sempre progetta, studia e si cimenta in questa tecnica». La metodica di inserimento di tali impianti è semplice ed estremamente confortevole per il paziente: «Un piccolo foro (2 mm) consente alla fresa di incidere l'osso senza tagliare la gengiva. Nell'osso corticale, viene quindi inserito l'impianto che, autofilettante, si fa strada da solo nella midollare, consentendo all'operatore di scegliere esattamente l'impianto più adatto per quel sito. Il provvisorio fisso viene cementato sulla vite appena inserita, e l'intervento è terminato», spiega lo specialista. «Nei casi in cui il paziente presenti buone condizioni ossee e la mancanza di pochi elementi dentali, tale operazione richiede non più di cinque o dieci minuti.

E bastano altrettanti pochi minuti per tornare a sorridere e a masticare».

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