Cultura e Spettacoli

Un incendio distrugge casa e ricordi di Rubina, piccola attrice di "The Millionaire"

Le fiamme sono scoppiate l'altra sera nella bidonville di Bandra alle porte di Mumbai, l'antica Bombay. Duemila gli sfollati tra cui la bambina che nel 2008 recitò nella pellicola campione di incassi, storia di un orfano che per caso vince il primo premio dell'edizione indiana del quiz "Chi vuole essere milionario"

Non c'è pace per Rubina Ali, la piccola protagonista del film «The Millionaire». Dopo le polemiche per gli scarsi compensi ricevuti per interpretare la pellicola campione d'incassi, dopo le infamanti accuse lanciate al padre per aver tentato di vendere la figlia a un finto sceicco arabo, la bimba è stata coinvolta nel paurosa incendio scoppiato a Bandra, dove è nata e ha sempre vissuto. Le fiamme hanno distrutto oltre la sua altre 2.000 abitazioni all'interno della baraccopoli alla periferia di Mumbai. In fumo anche tutti i ricordi del film campione d'incassi nel 2010.
Rubina, nata il 21 gennaio 1999, nel 2008 impersonò Latika bambina, orfana cresciuta negli «slum» (il titolo originale del film è infatti «Slumdog Millionaire») della metropoli indiana insieme ai fratelli Jamal e Selim Malik, anch'essi privi di genitori. I loro destini si divideranno ben presto per incrociarsi qualche anno dopo, poco più che ventenni, quando Selim è diventato il tirapiedi di un boss, Latika la sua amante e Jamal il tranquillo fattorino di un call center. Il ragazzo capisce che l'unico modo per salvare Latika, di cui è sempre stato innamorato, è tentare di vincere i 20 milioni di rupie (300mila euro) in palio con la trasmissione televisiva «The Millionaire». Famosa anche in Italia perché è lo stesso format di «Chi vuole essere Milionario», storicamente presentata da Gerry Scotti. Il ragazzo riesce per una serie incredibile coincidenze a vincere il primo premio, il fratello Selim si muore catarticamente uccidendo il boss e permettendo così Latika e al fratello di coronare il loro sogno d'amore.
Il film ebbe subito un successo strepitoso incassando 300 milioni di euro ma subito partirono le polemiche perché i registi Danny Boyle e Loveleen Tandan furono accusati di aver sfruttato i bambini, pagandoli pochissimo. La produzione replicò che i bambini avevano ricevuto 500 sterline per un mese di riprese, tre volte lo stipendio medio di un qualsiasi lavoratore indiano. Inoltre assicurò che era pronto un fondo che avrebbe permesso ai piccoli attori di studiare e infine avrebbero cercato di trovare loro una casa vera. E in effetti nell'estate del 2009 Azharuddin Ismail (Selim bambino) si trasferì con la famiglia in un vero appartamento, con elettricità e acqua corrente, anche se di appena 25 metri quadrati.
Per Rubina invece le polemiche non si placarono e sempre nel 2009 un reporter del giornale «News of the Word» si spaccio per ricco sceicco e trattò con il padre la sua «adozione». In cambio offrì gli stessi 20milioni di rupie del «Millionaire». La notizia venne pubblicata, suscitando un vespaio di polemiche e le vibrate smentite dei genitori. Ora dopo un periodo di tranquillità si torna a parlare della bambina. La baby attrice infatti ha perso la casa in un pauroso incendio che si è sviluppato l'altra notte nella baraccopoli nel quartiere di Bandra, alla periferia di Mumbai, come viene ora chiamata la Bombay coloniale. L'incendio si è sviluppato probabilmente a causa dell'esplosione di alcune bombole del gas, come spesso avviene nelle baraccopoli abusive dove vivono centinaia di migliaia di persone in spazi ristretti e in condizioni disumane, come lo stesso film campione di incassi aveva messo in luce. Il rogo, controllato a fatica dai pompieri, ha provocato il ferimento di oltre venti persone. Almeno 2mila sono ora senza tetto, tra cui Rubina. «Stavamo guardando la televisione quando ci hanno detto che c'era il fuoco. Siamo scappati tutti fuori e abbiamo passato la notte alla stazione» ha detto la bambina aggiungendo che le fiamme «hannno distrutto tutte le fotografie, i ritagli di giornali e preziosi ricordi del film e del suo viaggio negli Stati Uniti per l'Oscar».

«Finora nessuno ci ha aiutato» ha aggiunto.

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