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Inchiesta G8, Bertolaso: "Resto. Come richiesto"

Balducci, Anemone e Della Giovampaola, fermati per l'inchiesta sugli appalti, rimangono in cella. Berlusconi tiene duro: pronto a nominare Bertolaso ministro. Favori e spintarelle: spunta un giudice

Inchiesta G8, Bertolaso: "Resto. Come richiesto"

Roma - Avanti. Fino a nuovo ordine. "Guido Bertolaso per il momento è dimissionario, ma visto che il governo gli ha respinto le dimissioni, continua a fare il suo mestiere e il suo dovere. Dopodiché domani vedremo". Lo ha detto lo stesso capo della Protezione civile al termine dell’audizione in commissione Ambiente alla Camera. "Non si deve dimettere, perchè bravo è bravo, va bene - gli ha sbuto fatto eco il ministro delle Riforme, Umberto Bossi - il problema era la privatizzazione della Protezione civile".

Bertolaso: "Voglio essere interrogato" "Vorrei farmi subito interrogare, ma non so da chi. La procura di Firenze non è competente e sembra che i magistrati di Perugia non abbiano ancora le carte. Voglio subito chiarire la mia posizione". Bertolaso, durante la sua audizione, ha parlato anche della sua vicenda personale. "Sono sereno - avrebbe spiegato il numero uno della Protezione civile secondo quanto viene riferito da chi era presente -, ho spiegato al presidente del Consiglio di essere pronto a rimettere il mio mandato. Mi hanno detto di continuare a lavorare". Il sottosegretario alle Emergenze, riferiscono le stesse fonti, avrebbe spiegato che il ruolo di guida della Protezione civile è molto delicato e non può rimanere "vacante". Ieri per esempio - ha sostenuto Bertolaso - c’era il pericolo delle frane, bisogna continuamente lavorare alle emergenze.

Bossi: "Bertolaso vada avanti" Interpellato dai giornalisti in Transatlantico, il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, ha assicurato: "Bertolaso va bene, è bravo. Il problema era la privatizzazione della Protezione civile". Secondo il leader leghista, infatti, le inchieste sul G8 alla Maddalena non avranno alcuna ripercussione sul consenso del centrodestra alle prossime elezioni regionali: "Noi vinceremo ugualmente". Poi ha concluso: "Io non vedo una nuova Tangentopoli".

Gli indagati restano in carcere Restano in carcere gli arrestati per l’inchiesta sugli appalti per i grandi eventi. Lo ha deciso il gip di Firenze Rosario Lupo, respingendo le richieste di revoca delle misure cautelari in carcere. La richiesta di revoca era stata presentata dalle difese di Angelo Balducci, Diego Anemone e Mauro Della Giovampaola (il quarto arrestato è Fabio De Santis). Intrattenendosi brevemente con i giornalisti il gip Lupo ha spiegato che "permangono tutte le esigenze di custodia cautelare. Resta valida l’ordinanza".

Pericolo di fuga Nell’ordinanza che respinge le scarcerazioni il gip Lupo spiegherebbe che anche all’esito degli interrogatori non sarebbero stati apportati nuovi elementi tali da contrastare con quanto contenuto nella misura cautelare. Rimarrebbero le esigenze cautelari che avevano portato agli arresti: il pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato.

Ricorso al Riesame Hanno fatto tutti ricorso al tribunale del Riesame i tre arrestati dell’inchiesta sul caso G8 alla Maddalena detenuti a Regina Coeli. Al tribunale del riesame di Firenze, cui si era già rivolto nei giorni scorsi De Santis, i tre indagati detenuti a Roma chiedono la revoca dell’ordinanza di custodia cautelare o, in subordine, una misura meno afflittiva. L’udienza dei giudici fiorentini competenti sulla legittimità dei provvedimenti restrittivi sarà fissata per la settimana prossima.

Vertice a Perugia Oggi pomeriggio si è tenuto, nel capoluogo umbro, il vertice tra i magistrati della procura di Perugia e di Roma riguardo all’inchiesta sugli appalti per il G8. Nessuna decisione sull’eventuale competenza della magistratura di Perugia anche sull’indagine della procura di Roma sui Grandi eventi. Nel vertice di oggi gli inquirenti dei due distretti giudiziari hanno esaminato gli incartamenti e si sono scambiati informazioni, ma ancora non è stato stabilito se sussista una connessione tra i fatti esaminati dalla procura di Firenze, poi inviati nel capoluogo umbro in seguito al coinvolgimento nell’inchiesta del procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, e quelli oggetto di accertamenti nella capitale. Proprio in relazione alla posizione di Toro i pm della capitale Sergio Colaiocco e Assunta Cocomello sono stati anche sentiti come persone informate dei fatti dai colleghi perugini.

Balducci, Della Giovampaola e le Iene Nei giorni in cui esplodeva lo scandalo sugli sprechi per la costruzione di impianti per i Mondiali di Nuoto il 25 aprile 2009 Angelo Balducci e Mauro Della Giovampaola (direttore e funzionario del dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo finiti in carcere nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per i grandi eventi), commentavano al telefono un servizio trasmesso il giorno prima da Le Iene relativo ai ritardi sui lavori. È quanto si legge in una delle informative del Ros allegate all’ordinanza di custodia cautelare.
DELLA GIOVAMPAOLA: ...l’hai visto il programmino su Le Iene ieri sera?
BALDUCCI: no, che hanno fatto?
DELLA GIOVAMPAOLA: ...i Mondiali di Nuoto
BALDUCCI: ...si ...sapevo ... come l’hanno montata?
DELLA GIOVAMPAOLA:...hanno prima fatto un giro su tutti i cantieri...evidentemente andandoci all’ora di pranzo .. dove c’erano due operai a cantiere sdraiati per terra... tutti non italiani... chiedevano le date.... dice 'noi sappiamo che dobbiamo finire il prossimo anno'... chi gli ha risposto 2011... poi sono andati al Foro Italico ed hanno risposto che vanno in ferie il 1 di luglio e poi riattaccano a settembre... poi hanno intervistato il presidente organizzatore...
BALDUCCI: che hanno detto?
DELLA GIOVAMPAOLA: ...'questo non lo dovete chiedere a me... non sono io la Struttura deputata a fare queste cose... io sicuramente mi costituirò parte civile se ci dovessero essere cose che non vanno... questo è sicuro ... lo potete scrivere adesso... io mi occupo di altre cose non di queste'... poi sono andati in via della Ferratella ed hanno trovato il commissario...
BALDUCCI: ...che m’hanno detto che era un pò in difficoltà
DELLA GIOVAMPAOLA: ...sì... ha cominciato a parlare di stralci... controstralci...di cose ... di qua di là... insomma .. l’hanno ridicolizzato al massimo
BALDUCCI: cioè l’hanno montato in maniera un po'...
DELLA GIOVAMPAOLA:... sì sì... proprio... è visibile su internet ... vai te lo faccio vedere
BALDUCCI: siccome lui diceva di avergliene cantate quattro
DELLA GIOVAMPAOLA:... non mi sembra... dall’esito...(omissis)
Nel servizio della Iene allegato all’informativa del Ros veniva denunciato come quattrocento milioni di Euro erano stati stanziati per cinque maxi impianti dove la parte del leone era fatta dal nuovo Palazzo dello Sport progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava che avrebbe dovuto essere completato in due tranche: entro i Mondiali la parte del nuoto, l’anno dopo l’impianto della pallavolo.

E come invece i lavori per questi impianti erano appena iniziati e il loro utilizzo per i Mondiali sarebbe stato pressochè impossibile.

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