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Inchiesta P3, Verdini per nove ore davanti al pm "Non mi dimetto dal Pdl, richiesta è impropria"

Indagato nell'inchiesta per l'eolico e la presunta P3 è stato ascoltato dal procuratore aggiunto Capaldo. Replica a Fini: "Penso di non avere alcun motivo per lasciare". Il coordinatore del Pdl si dimette da presidente del Credito cooperativo fiorentino. Lascia tutto il Cda della banca: "Solidarietà al presidente"

Inchiesta P3, Verdini per nove ore davanti al pm 
"Non mi dimetto dal Pdl, richiesta è impropria"

Roma - E' finito dopo nove ore l'interrogatorio di Denis Verdini, il coordinatore del Pdl indagato assieme a Marcello dell'Utri, Flavio Carboni e Massimo Lombardi per violazione della legge sulla costituzione di società segrete nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P3. Verdini è indagato anche nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per l'eolico. L'interrogatorio da parte del procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo era iniziato alle 15.

"Voglio risparmiare la voce per questo momento" Così  Verdini prima di fare il suo ingresso nell’ufficio del procuratore aggiunto, per essere interrogato. Il coordinatore del Pdl era accompagnato dai suoi difensori, gli avvocati Franco Coppi e Marco Rocchi.

Replica a Fini "Bisogna vedere le motivazioni della richiesta di Fini. E' una richiesta largamente impropria e penso di non avere nessun motivo per dimettermi", ha detto  Verdini al termine dell'interrogatorio. "Fini conosce il procedimento giudiziario? - ha aggiunto Verdini - al momento io sono solo indagato, ci sono tre gradi di giudizio, bisogna ascoltare anche la difesa. Ciò vale per Fini e per quelli come lui".

"Cittadini sbatacchiati, menomale che c'è Berlusconi" "Voi giornalisti violate le regole del segreto istruttorio, e fate bene, ma i cittadini vengono sbatacchiati. Poveracci, meno male che c'é Berlusconi" ha detto Verdini, alla fine del suo interrogatorio, commentando la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Firenze nell'inchiesta sui rapporti economico finanziari tra il Credito cooperativo fiorentino (Ccf), la banca di cui non è più presidente da venerdì scorso, e la Baldassini Tognozzi Pontello (Btp) dell'amico Riccardo Fusi, dimessosi mesi fa dalla presidenza del suo gruppo. Il coordinatore del Pdl ha puntato il dito contro i giornalisti anche a proposito delle sue dimissioni dal Credito cooperativo fiorentino: "E grazie a voi che avete esercitato una pressione mediatica senza eguali che io e gli altri esponenti del cda ci siamo tolti un problema, perché sono state riportate inesattezze e conclusioni tratte in fretta. E' un imbroglio per chi legge, ma non che voi siate imbroglioni". Definendosi tranquillo e soddisfatto per l'esito dell'interrogatorio, Verdini ha aggiunto che ora si dedicherà solo alla politica: "Ai magistrati ho dato risposte e in politica dò risposte. Bisogna essere coerenti con sé stessi e con ciò che abbiamo intorno".

Dimissioni dal Credito Cooperativo Lascia la "sua" banca. Denis Verdini, coordinatore e parlamentare del Pdl, "ha rassegnato le sue dimissioni irrevocabili" da presidente del Credito cooperativo fiorentino e da componente del Cda. Lo ha annunciato lui stesso in una lettera inviata il 23 luglio ai vertici dell’istituto e resa nota stamani. Verdini è indagato nelle indagini sugli appalti per l'eolico in Sardegna e nell'inchiesta sulla presunta P3.

Verdini: "Tempesta mediatica" "In questi mesi - scrive Verdini - si è abbattuta sulla mia persona e, indirettamente, sul Credito cooperativo fiorentino, una tempesta mediatica e giudiziaria di ampie proporzioni rese certamente più eclatanti dal ruolo politico che rivesto". Verdini si dice "assolutamente certo di poter dimostrare, e lo farò nelle sedi opportune, la mia estraneità da ogni illecito che mi viene in questa fase addebitato. Tuttavia devo prendere atto che la rilevanza assunta dai fatti che mi vengono imputati - rilevanza che va bene al di là del merito stesso dei problemi - rischia di gettare un ombra sulla banca". Verdini ricorda che "in questi 20 anni il Credito cooperativo fiorentino ha conosciuto una significativa espansione ritagliandosi uno spazio importante nell’area metropolitana fiorentina, crescendo in soci e patrimonio e contribuendo fattivamente allo sviluppo della nostra comunità".

Le accuse A Palazzo Clodio il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il pm Rodolfo Sabelli sentiranno domani il senatore Pdl Marcello dell’Utri. E nuove iscrizioni nel registro degli indagati potrebbero prospettarsi a breve non appena esaurita la fase di valutazione delle posizioni di soggetti i cui nominativi compaiono nelle carte processuali e nelle intercettazioni telefoniche. Verdini è indagato assieme a Dell’Utri, Flavio Carboni e Massimo Lombardi per violazione della legge sulla costituzione di società segrete nell’ambito dell’inchiesta sulla P3. Ma il coordinatore del Pdl è indagato anche nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per l’eolico. Verdini e Dell’Utri non sono i soli che si recheranno a Piazzale Clodio. In questa settimana è prevista una vera e propria parata di personaggi eccellenti che a diverso titolo sono stati toccati dalle indagini della procura romana.

Dimissioni di tutto il cda della banca Tutto il Consiglio di amministrazione del Credito cooperativo fiorentino ha rassegnato "le proprie dimissioni irrevocabili".

È quanto si legge in una breve nota dell’Istituto diffusa al termine della riunione odierna, e dove si spiega che il Cda, "ribadendo di aver condiviso, fin dalle modalità di elezione, la gestione ordinaria e la totalità delle scelte, operate nell’esclusivo interesse della Banca e dei suoi soci", esprime "la propria solidarietà al presidente dimissionario".

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